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Rifiuti, via Taverna Rossa: gli svincoli della vergogna

Rifiuti, via Taverna Rossa: gli svincoli della vergogna

Casoria, corsie della Circumvallazione ridotte a discariche a cielo aperto

CASORIA-CASAVATORE. Circonvallazione esterna, una vergogna a cielo aperto. Svincoli di via Taverna Rossa impraticabili. È il leit motiv di alcune zone dell’hinterland partenopeo dove oltre al traffico e l’incuria, l’unica costante sembra essere la serie di discariche a cielo aperto che neanche i provvidenziali ma comunque sporadici interventi di bonifica sono riusciti sino a questo momento a smantellare. 
Il percorso stradale che parte da Casoria, ed arriva fino ai confini della provincia casertana toccando numerosissimi comuni che, uno dopo l’ altro, vengono tagliati dalla lunga arteria che porta sino al Lago di Patria ed a tutte le sue diramazioni. 
Un’arteria importante che rappresenta una infrastruttura necessaria per tutta la provincia di Napoli ma che è anche oggetto continuo di sversamento illecito di rifiuti. E ciò per una serie di ataviche concause: una delinquenziale abitudine a gettare i rifiuti ovunque quando si vuole e dove si vuole; una repulsione alle regole oramai conclamata e un’assenza o quasi di controlli altrettanto palese dovuta sia ad oggettivi problemi economici degli enti preposti che ad una burocrazia spesso nemica dell’efficienza. Il transito in questi posti è per certi versi simili a quelli che s’affrontano nelle paludi, irti di ostacoli. Solo che al posto del fango, ci sono i rifiuti con gli incendi dei cumuli ad opera di ignoti principalmente di notte che sprigionano le nubi tossiche cariche di diossina che si alzano nere in minacciose. Discariche a cielo aperto che nascono nella maggioranza dei casi in corrispondenza delle rampe di uscita ed entrata alla statale. È infatti proprio in prossimità degli svincoli tra Casoria e Casavatore che gli sversamenti abusivi di rifiuti urbani, anche ingombranti, raggiungono i picchi maggiori. 
Le due corsie, quella in entrata e quella in uscita, invase da cumuli d’immondizia; spazzatura che deraglia per la carreggiata, montagne di sacchetti maleodoranti in cui si mischia di tutto: umido di ogni tipo, ferro, plastica, cartone, elettrodomestici fuori uso, vecchi televisori, frigoriferi, pneumatici, lattine di olio e cassette di frutta marcia. 
Uno dei tanti posti dove per qualcuno è molto più comodo lasciare rifiuti sulla strada che chiamare il centralino delle ditte d’igiene urbana della zona, per prendere un appuntamento con gli addetti allo smaltimento dei rifiuti. È indispensabile una bonifica dei territori invasi dalle discariche abusive a realizzare in maniera convinta la raccolta differenziata, gestita col porta a porta,  con controlli severi del territorio, aventi come  finalità di prevenzione e punizione severa degli abusi. 
Ogni angolo, corsia d’emergenza, svincolo, o piazzola di sosta della statale e dell’asse mediano diventa cestino per qualcosa.  Uno stato d’inciviltà indescrivibile causato da chi magari avanzando verso la città in auto, preferisce buttare la spazzatura dove capita piuttosto di preoccuparsi di lasciarla negli appositi contenitori sotto casa.

Giuseppe Bianco

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