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19 Gennaio 2018 - 17:53
D'Amore: pretestuoso che la protesta si concretizzi in questo periodo
FRATTAMAGGIORE. «La protesta annunciata da alcune associazioni di centri privati, programmata per il prossimo lunedì a Giugliano e inerente il modello adottato dall’Asl in tema di assistenza ai pazienti diabetici, appare incomprensibile e strumentale alla luce di quanto sta realizzando l’Azienda» si legge in una nota dell'Asl Napoli 2 Nord. «Nel solo 2017 nell’ASL Napoli 2 Nord sono state garantite oltre 90.000 visite e prestazioni sanitarie a pazienti diabetici sia presso i quattro centri diabetologici dell’ASL (attivati già dal 2016 a Pozzuoli, Marano, Villaricca e Casoria) sia presso gli ambulatori distrettuali. Sono, invece oltre 53.000 i pazienti diabetici dell’ASL Napoli 2 Nord che sono in carico presso i Medici di famiglia, con percorsi dedicati» continua la nota.
«Il modello assistenziale adottato è quello indicato dalla Legge Regionale 9/2009, ovvero la realizzazione di centri diabetologici integrati capaci di facilitare i percorsi per i pazienti. Tale modalità organizzativa è stata attuata di concerto con il Coordinamento Regionale delle Associazioni dei pazienti diabetici della Campania. Si tratta del primo caso di un’Azienda Sanitaria che applica in modo integrale quanto previsto da tale norma» si prosegue.
«Appare pretestuoso che tale protesta si concretizzi in questo periodo, quando è da circa due anni che l’ASL Napoli 2 Nord ha attivato degli efficaci percorsi assistenziali. -dice il direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord Antonio d’Amore - Inoltre a tutela dei pazienti e nel rispetto delle norme, nei mesi scorsi il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Napoli 2 Nord ha effettuato controlli volti a verificare i requisiti per l’accreditamento dei centri diabetologici privati. Questa azione ha evidenziato che la maggioranza di essi – tra cui alcuni che oggi protestano – non possiede i requisiti previsti dalla legge».
«La riorganizzazione del modello assistenziale della diabetologia presso l’ASL Napoli 2 Nord mette in atto una Legge Regionale che deriva da una Norma Nazionale e che recepisce le linee guida delle società scientifiche. - spiega Fabiana Anastasio, presidente del Coordinamento delle Associazioni di Pazienti Diabetici della Campania - Tale modello in tutte le altre Regioni trova applicazione da tempo. La distribuzione così scellerata degli ambulatori di diabetologia in Campania non ha alcun riscontro in nessun altra regione. D’altra parte la necessità di attuare questa legge si evince dai tristi dati che vedono la nostra regione da 25 anni al primo posto per mortalità per diabete, la qual cosa testimonia la bassa qualità del modello organizzativo adottato in tema di diabetologia in Campania. A fronte di tutto ciò mi meraviglia che illegittimità e modelli organizzativi inefficaci vengano sostenuti anche da alcuni rappresentanti delle Istituzioni».
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