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22 Gennaio 2018 - 14:57
«Sono emerse delle falsità in atto pubblico e nelle istanze urbanistiche, commesse dall'indagato»
TORRE ANNUNZIATA. Divieto di dimora nel territorio della regione Campania nei confronti dell'architetto Massimiliano Bonzani. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura di Torre Annunziata, emesso dal Gip presso il Tribunale di Torre Annunziata ed eseguito dalla compagnia dei carabinieri e dal commissariato di polizia di Torre Annunziata. In particolare, nell'ambito delle indagini sul crollo del palazzo alla rampa Nunziante, che il 7 luglio 2017 ha provocato la morte di otto persone, «sono emerse delle falsità in atto pubblico e nelle istanze urbanistiche, commesse dall'indagato; falsità volte a fornire agli enti pubblici una rappresentazione dei luoghi non corrispondente allo stato reale e a nascondere l'illegittimità delle trasformazioni edilizie effettuate, in atto e da farsi, sull'immobile crollato» si legge in una nota della Procura. «Nella condotta tenuta dal Bonzani si è ravvisata una patente e sistematica illegalità, - continua la nota - non avendo egli esitato a riportare false attestazioni in ordine alla legittimità urbanistica del fabbricato e alla rappresentazione della situazione di fatto dello stabile in una serie di atti, indirizzati ad uffici pubblici (Comune di Torre Annunziata e Agenzia delle Entrate), consentendo così ai proprietari dello stabile la realizzazione di interventi edilizi del tutto abusivi e ottenendo un aggiornamento catastale non corrispondente alla reale situazione dell'edificio, bensì agli interventi oggetto del progetto da realizzare. Più specificamente, con tale condotta i proprietari del fabbricato, sulla base di atti, in cui veniva attestata la legittimità urbanistica dell'immobile (Scia e Cila), e alla luce della nuova "falsa" situazione catastale, hanno avuto la possibilità di acquistare appartamenti abusivamente realizzati. Indagini approfondite sono ovviamente ancora in corso in ordine alle cause ed alle responsabilità del tragico crollo».
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