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Mamma di Arturo incontra il presidente del Coni Campania

Mamma di Arturo incontra il presidente del Coni Campania

Un progetto per promuovere lo sport come «strumento di prevenzione del rischio e di accompagnamento di ragazzi difficili»

NAPOLI. Un progetto per promuovere lo sport come «strumento di prevenzione del rischio e di accompagnamento di ragazzi difficili». È l'idea sulla quale si sono confrontati oggi il presidente del Coni Campania, Sergio Roncelli, e Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il 17enne accoltellato da coetanei in via Foria a Napoli poco prima di Natale. «Qui al Coni mi sento a casa mia - ha detto Iavarone al suo arrivo - come docente ordinario della Parthenope in Scienze motorie il Coni è un nostro partner formativo naturale. Loro sono sempre sensibilmente vicini ai temi della formazione e mi sento molto ben accolta dal presidente Roncelli, persona di grande buon senso». 

Lo sport, ha aggiunto Iavarone, «è da sempre un dispositivo di regole, dà luogo a una comprensione di contesti competitivi reali. Arturo è stato accoltellato 4 contro 1 alle spalle, non è giocare lealmente se ci si confronta 4 contro 1 e armati di coltelli. Questa è la metafora, il paradigma di come nella testa di questi ragazzi sia andata smarrita, o forse non ci sia mai stata, una rappresentazione leale del confronto anche tra coetanei, anche scomodo, ma sempre sostenuto in maniera leale». Dal presidente Roncelli è arrivata piena disponibilità «per un sostegno alle azioni che la professoressa Iavarone vorrà portare avanti, sia dal Coni Campania che dal Coni nazionale. Lo sport può fare molto, è uno degli ultimi presidi presenti nella società in grado di dare direttive etiche e morali».

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