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24 Gennaio 2018 - 10:42
NAPOLI. Trasporti pubblici paralizzati a Napoli a causa di uno sciopero dei lavoratori della ditta di pulizie Samir che la notte scorsa hanno occupato i binari delle linee 1 e 6 della metroplitana e i depositi di autobus. A causa della protesta è saltata la visita del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Graziano Delrio, che con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, avrebbe dovuto inaugurare largo Pignatelli. Il Comune parla di azione «folle e ingiustificata» da parte dei lavoratori. E dopo il vertice in Prefettura, si profila una denuncia per interruzione di pubblico servizio.
LA POSIZIONE DEL COMUNE. «Un’azione ingiustificata ed illegittima che ha causato enormi disagi alla città e ai suoi abitanti. Questo - per l’amministrazione comunale -è il folle risultato dell’azione dei dipendenti delle ditte di pulizie che ha bloccato l’uscita stamani dei bus Anm e dei treni della metropolitana. Azione tra l’altro rivendicativa delle spettanze di gennaio - tra l’altro non ancora maturate - che da Palazzo San Giacomo ritengono ingiustificata oltre che abnorme. Infatti già nella serata di ieri l’azienda di trasporto pubblico aveva attivato la procedura con il giudice del concordato Anm per il pagamento entro fine mese di oltre il 90% degli stipendi salvo il conguaglio che sarebbe arrivato in pochi giorni dopo le certificazioni delle ditte di pulizie».
PANINI E CALABRESE. «L'aver lasciato senza trasporto pubblico centinaia di migliaia di cittadini, con il ricorso al blocco notturno del deposito della linea 1, l'occupazione dei binari, il sabotaggio degli stessi con la collocazione di pietre sulle rotaie e con il blocco contemporaneo dei quattro depositi dei bus di Anm, è un'azione organizzata per finalità del tutto lontane e completamente estranee dalle ragioni di una legittima protesta di lavoratori. Che poi si tratti di un'iniziativa spontanea, ovviamente, lo lasciamo al libro delle favole». Lo dichiarano gli assessori del Comune di Napoli al Lavoro, Enrico Panini, e al Trasporto, Mario Calabrese. «La situazione - spiegano in una dichiarazione congiunta - è riassumibile in poche righe. Contrattualmente il pagamento delle retribuzioni di una mensilità, per i lavoratori del comparto servizi, può essere legittimamente effettuato entro la metà del mese successivo. Nel caso della retribuzione del mese di gennaio l'azienda Anm ha dichiarato in sede di Prefettura meno di 24 ore fa: che avrebbe pagato subito 600mila euro, sui 700mila necessari all'azienda Samir per corrispondere le retribuzioni del mese di gennaio; la parte rimanente sarebbe stata versata non appena rendicontate le attività effettivamente svolte; infine è stato chiarito ulteriormente che, essendo Anm in procedura concordataria, alcuni passaggi dipendevano non da volontà politica o da problemi economici, quanto dalla procedura avviata. L'azienda Samir ha dichiarato in sede prefettizia di accettare queste condizioni». Pertanto, sostengono gli assessori Panini e Calabrese, «che in questa situazione e senza il benché minimo rischio per le retribuzioni, il giorno 24 gennaio, si lascino a piedi centinaia di migliaia di cittadini è un atto di gravissima irresponsabilità che non può finire a “tarallucci e vino" né può portare a soluzioni estemporanee sempre giustificate da problemi di ordine pubblico che non farebbero che legittimare azioni che appartengono al codice penale e non al codice sindacale».
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