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Colpo al clan Ferone: in cella la moglie del boss vicino ai Di Lauro

Colpo al clan Ferone: in cella la moglie del boss vicino ai Di Lauro

La 34enne di Casavatore era ai domiciliari a Casoria. Deve scontare una condanna definitiva

CASORIA-CASAVATORE. Colpo al “clan Ferone”,  Ordine di carcerazione definitivo per la moglie del boss. Arrestata dai carabinieri della stazione di Casoria che hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione domiciliare emesso dalla Procura di Napoli Nord a carico di Antonietta De Luce Colasurdo, una 34enne di Casavatore ma domiciliata a Casoria e già nota alle forze dell’ordine in quanto  ritenuta contigua al clan camorristico dei “Ferone”, operante a Casavatore e Arzano nonché compagna di un 39enne detenuto per 416 bis e oggi libero, Umberto P., ritenuto contiguo ai Di Lauro. 
Il provvedimento  dispone l’espiazione di 3 anni, 6 mesi e 4 giorni di reclusione per detenzione a fini di spaccio di stupefacenti commesso a Casavatore il 25 febbraio 2017 e per la quale stava già scontando i domiciliari a Casoria. Il gruppo dei Ferone a Casavatore dopo la scarcerazione eccellente del capoclan Ernesto detto “ernestino”, è ritornato prepotentemente alla ribalta. 
Addirittura protagonista alle scorse elezioni comunali determinando di fatto lo scioglimento del comune per camorra e vedendo uno dei suoi rampolli detto “’o Mackey”,  rinviato a giudizio unitamente a politici, dipendenti comunali e vigili urbani per voto di scambio aggravato dal metodo mafioso. 
A confermarle la grande penetrazione del sodalizio criminale l’ultima relazione semestrale della DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, che due volte all’anno aggiorna la mappa criminale di tutte le mafie operative in Italia. 
Le indagini concluse nell’ultimo  semestre confermano, peraltro, sia la persistente forza di intimidazione, consenso e controllo del territorio del cartello. L’influenza del sodalizio della citata area nord di Napoli (gruppo referente della Vanella-Grassi) continua a registrarsi a Casavatore (confinante con i quartieri cittadini di San Pietro a Patierno e Secondigliano), comune in cui opera anche la famiglia Moccia di Afragola.
Bruno Giansante
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