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26 Gennaio 2018 - 17:43
NAPOLI. Diffondere competenze digitali, creare maggiori opportunità di occupazione per i giovani e contribuire alla crescita dell'economia del territorio. Questi gli obiettivi della Cisco Networking Academy, presentata oggi all'Università Federico II di Napoli alla presneza del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, del ceo di Cisco Chuck Robbins e del rettore della Federico II Gaetano Manfredi. Gli studenti potranno frequentare percorsi di formazione su internet of things, cybersecurity e tecnologie di rete. «Quello che presentiamo oggi - ha detto l'amministratore delegato di Cisco Italia Agostino Santoni - rappresenta pienamente la visione di crescita per il nostro paese su cui si fonda Digitaliani, il nostro piano di investimenti per accelerare la digitalizzazione. È una visione che mette al centro le persone e la capacità di sfruttare al meglio di digitale». A Napoli, ha detto Robbins nel suo intervento, «per la prima volta al mondo tentiamo una collaborazione con Apple». Robbins si è rivolto agli studenti presenti nell'aula magna del polo universitario di San Giovanni a Teduccio ricordando loro che «tutto cambia. Qui si facevano pomodori in scatola - riferendosi alla struttura ex fabbrica Cirio - ora si preparano i ragazzi per il lavoro del futuro».
«CELEBRIAMO IL FUTURO». «Ci troviamo oggi a celebrare il fatto che per la prima volta nel mondo, proprio qui alla Federico II, a Napoli, in Campania, nel Mezzogiorno d'Italia nasce una collaborazione nel campo dell'education, della formazione, tra due dei giganti della Silicon valley: Apple e Cisco». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «È un fatto assolutamente straordinario - ha aggiunto Gentiloni - che ciò accada a Napoli, nel mezzogiorno d'Italia. È una cosa mai accaduta finora nel mondo e dobbiamo esserne veramente orgogliosi e grati a chi ci ha lavorato».
È IL MOMENTO DI INVESTIRE AL SUD. «Io dico, e lo ripeto continuamente soprattutto agli imprenditori, italiani e internazionali, che non ci sono mai state a mio avviso condizioni più favorevoli di quelle di oggi per investire nel Mezzogiorno d'Italia. Dobbiamo esserne consapevoli». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, parlando alla presentazione della Cisco Academy all'Università Federico II di Napoli. «Bisogna crederci - ha aggiunto Gentiloni - perché i dati di crescita e di sviluppo delle imprese che hanno fatto questa scelta dimostrano che questa potenzialità non è qualcosa che raccontano il Governo o le autorità locali, ma è una potenzialità vera che possiamo sfruttare».
INNOVAZIONE. «Dobbiamo guardare al futuro dell'innovazione con fiducia, come un'opportunità e non come una minaccia da cui tenersi al riparo». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «Naturalmente - ha aggiunto - dobbiamo anche sapere che questa potenzialità è particolarmente importante per alcune zone del paese come il Mezzogiorno nel caso italiano, che hanno dei ritmi di crescita e dei livelli di diffusione del benessere diversi da altre parti del paese».
ECONOMIA. «È difficile ricordare un periodo come questo di congiuntura economica globale caratterizzata da crescita, sviluppo e diffusione del benessere. Eppure non dobbiamo dimenticare che le diseguaglianze all'interno delle società, nonostante la crescita in molti paesi, sono aumentate». «Sembra un paradosso - ha aggiunto - la mia generazione è vissuta nella convinzione che il progresso in qualche modo avrebbe migliorato le condizioni di vita di tutti, e per molti decenni è stato così. Ma sappiamo che negli ultimi anni ci sono state tendenze molto diverse».
LAVORO. Mentre «le economie crescono», c'è «una parte dei nostri concittadini che ha visto aumentare le sue difficoltà e vive questa fase di progresso e sviluppo tecnologico non sul lato dell'ottimismo ma con preoccupazione. L'unico modo per rispondere a queste preoccupazioni è investire sul capitale umano». «Non voglio immaginare un futuro per il lavoro - ha spiegato Gentiloni - in cui da una parte c'è un'elite digitale cosmopolita praticamente senza terra e dall'altra gruppi di lavoratori legati magari a dei territori, sottopagati, sotto utilizzati e sotto istruiti. Un mondo diviso in questo modo non ci piace, non funziona ed è molto pericoloso, e dobbiamo batterci per evitare che accada». Questo, ha sottolineato, «lo facciamo investendo sulla qualità della formazione, sulla preparazione dei giovani, investendo sul capitale umano e più in generale sulla possibilità di creare lavoro e ricchezza nel Sud. Questa resta una grande priorità per il nostro Paese».
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