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«Prigionieri in casa, il Comune che fa?»

«Prigionieri in casa, il Comune che fa?»

La denuncia di 70 famiglie dei Camaldoli: «Via Vicinale Rotondella è interdetta, da 10 anni siamo costretti a usare una strada di proprietà privata»

NAPOLI. Costretti ad utilizzare un’unica strada, di proprietà privata, per uscire dalle proprie abitazioni con le auto e rientrarvici. Questo perché, quella originariamente deputata a tale scopo, di pertinenza comunale, è chiusa in attesa di lavori mai finanziati. 

LA PRIGIONE DI 70 FAMIGLIE. È l’assurda situazione in cui si trovano da oltre un lustro circa 70 famiglie in zona Camaldoli. La principale arteria del posto, ossia Vicinale Rotondella, è interdetta da tempo per i grossi cedimenti causati dalla mancata manutenzione dell’asfalto e dall’assenza di controllo della tenuta dei terreni agricoli circostanti da parte di chi ne è in possesso. Chiusa via Vicinale Rotondella, per la quale il Comune di Napoli non riesce a reperire fondi necessari per metterla in sicurezza e riaprirla, agli abitanti del posto non resta che percorrere via Federico Manna, invece di proprietà privata. Ed è tutto tranne che una passeggiata di salute farlo. Di fatti, gli eredi che controllano l’arteria è come se decidessero loro quando i veicoli debbono passare. Le conseguenze? I visitatori e, soprattutto, gli stessi condomini sono costretti ad aspettare il via libera per percorrerla ed immettersi in via Orsolone Guantai in direzione zona ospedaliera o dei campi Kennedy. L’esasperazione dei residenti è tanta. E non lo nascondono: «Siamo in pratica prigionieri in casa nostra. Il Comune di Napoli purtroppo dorme, non s’è mai adoperato per intervenire in via Vicinale Rotondella e consentire la sua riapertura. Addirittura, dobbiamo chiamare i privati di via Federico Marra e farci alzare una sbarra che loro hanno a protezione delle proprietà per uscire. Sembra di essere alla dogana. È una vergogna, la situazione va avanti almeno dal 2011». Da un lato ci si scontra con l’indifferenza e la poca combattività di chi è investito del problema ma non riesce a rendersene conto. Dall’altro, chi è invece armato di spirito d’iniziativa non disdegna di spendere di tasca propria soldi per i rappezzi delle strade e facilitarne il percorso. «Si, proprio così - confermano i residenti - ad interessarsi con proprie cifre sono state alcune famiglie del posto e i commercianti. Diventa ogni giorno più problematico andare a fare la spesa, recarsi in ospedale o accompagnare i figli a scuola. È un inferno, non ce la facciamo più». 

NESSUNA SOLUZIONE. Una settimana fa, l’ultima riunione in commissione consiliare ottava Municipalità con i tecnici degli uffici Difesa Idrogeologica. Risolutiva nell’esito? «Purtroppo non molto - ammettono i consiglieri municipali Gennaro Sepe e Salvatore Passaro - Da qualche perizia effettuata pare ci vogliano almeno 200mila euro per mettere in sicurezza via Vicinale Rotondella e riaprirla. Ma il Comune di Napoli afferma di non avere soldi. Ed intanto centinaia di persone vivono un disagio enorme, in un’area dove anche il sistema fognario andrebbe rifatto a causa degli allagamenti ad ogni piovasco». 

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