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02 Febbraio 2018 - 13:47
Il retroscena degli arresti a Scampia. Il figlio del boss alla mamma: «Andiamo via di qui»
NAPOLI. «Il lotto G era diventato terra di conquista nella incessante guerra tra i clan scatenatasi nel 2012 che finirà solo dopo un anno e dopo spargimenti di sangue. Due bomba lanciate tra la gente sono un atto terroristico che aveva come obiettivo quello di intimidazione per terrorizzare e piegare la comunità degli abitanti dei due rioni». Questo è ciò che scive il gip Francesco de Falco Giannone nell’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito otto persone accusate di due omicidi. Il primo quello di Rosario Tripicchio, del quale rispondono Arcangelo Abbinante, Salvatore Baldassarre, Antonio Bastone, avvenuto il 5 gennaio del 2012 per il controllo dello spaccio remunerativo del Lotto G. Il secondo è l’agguato costato la vita a Roberto Ursillo, il 17 settembre del 2012 del quale rispondono Ciro Barretta e Pietro Polverino. Ancora un tentato omicidio, quello di Ciro Barretta, avvenuto il 22 settembre del 2012.
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