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Comune di Napoli, uffici lumaca:774 giorni per una pratica

Comune di Napoli, uffici lumaca:774 giorni per una pratica

Catastrofe Suap: ferme per mesi le domande per la Scia di inizio nuove attività commerciali

NAPOLI. Settecentosettantaquattro giorni per avere un’autorizzazione per lo scarico delle acque reflue e industriali. Tredici volte in più di quanto prevede la legge: 60 giorni. E, ancora, 469 giorni per un’autorizzazione paesaggistica, 145 giorni per la concessione di un evento sportivo, per la quale, invece, la norma prevede al massimo 10 giorni. Quattro mesi, invece di 2,  per accreditare una struttura semi-residenziale, 103 giorni per un asilo nido. Il triplo del tempo (3 mesi) per l’agibilità di un immobile condonato (bastano 30 giorni). 
Sono i numeri impietosi della velocità delle pratiche al Comune di Napoli nella seconda metà del 2014. 
Una macchina amministrativa elefantiaca, da oltre 9mila dipendenti, che, però, si muove alla velocità di una tartaruga, con tempi biblici, più di dieci volte superiori a quelli degli altri comuni. Fatte salve rare eccezioni, le pratiche avviate procedono a passo di lumaca.

IL CASO SUAP. Una situazione davvero imbarazzante riguarda, poi, il Suap, lo Sportello Unico per le Attività Produttive, dove cittadini e imprenditori presentano le Scia, i certificati di inizio attività. Dovrebbe essere il motore trainante dell’economia locale. Proprio per questo sportello, infatti, passano le pratiche per aprire le attività commerciali: agenzie di viaggi, alberghi, B&B, agenzie di affari, stabilimenti balneari, sale giochi, strutture extra-alberghiere, strutture di vendita medie e grandi. 
Negli ultimi anni, il servizio è stato potenziato soprattutto sul fronte online, proprio per sveltire le procedure, che, invece, procedono con una lentezza impressionante, tanto che molti cittadini ora cominciano a lamentarsi. Pratiche ferme per mesi nei cassetti, mentre altre, inspiegabilmente, volano spedite verso la conclusione. Non si capisce in base a quale criterio. Tempi biblici, ad esempio, per l’installazione di una pompa di benzina, per la quale, invece, tra autorizzazioni di Comune, Vigili del Fuoco e Agenzia delle Dogane, dovrebbero bastare 4-5 mesi. In molti casi, la pratica slitta anche più di un anno. 
Completamente assenti, poi, i dati sulle istanze presentate ed evase dal Suap nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web ufficiale del Comune di Napoli. 

COLPITI I PIÙ DEBOLI. A soffrire maggiormente dei ritardi, inoltre, sono proprio le fasce più deboli della popolazione (minori disagiati, anziani, disabili, ex detenuti), che vedono il Comune erogare servizi e contributi col contagocce. Su 68 domande per il contributo per i minori riconosciuti da un solo genitore, ad esempio, inoltrate al servizio Politiche di inclusione sociale - città solidale (Welfare e Servizi Educativi), per il periodo dal primo ottobre al 31 dicembre scorso, il tempo medio di risposta dell’amministrazione è di 53 giorni, a fronte dei 30 previsti dalla norma, con punte massime di 97 giorni. 
L’autorizzazione al funzionamento delle strutture per anziani e per le persone non autosufficienti? La pratica richiede 2 mesi per essere evasa, il Comune impiega in media 83 giorni, con punte di 106 giorni. I contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati? Su 12 istanze presentate da ottobre a dicembre ne sono state espletate zero. Per le autorizzazioni ai ricoveri degli anziani nelle Case Albergo basterebbero 5 giorni, che a Napoli, con la sospensione dell’istruttoria, schizzano a 30. 
Per avere un’area di sosta per disabili, invece, servono almeno 65 giorni, a fronte dei 30 previsti dalla norma. 

150 GIORNI PER IL CONTRIBUTO AGLI EX DETENUTI. È questo il tempo massimo per avere i 500 euro dal Comune alla II Municipalità. Un contributo straordinario che dovrebbe servire a sostenere le esigenze primarie e urgenti subito dopo la scarcerazione. Ne può fare richiesta chi è stato detenuto per almeno 6 mesi, entro un mese dalla scarcerazione. Per chiudere la pratica ci vorrebbero 30 giorni.

SERVIZI LUMACA. Tempi lunghissimi per scaricare le acque reflue industriali, meteoriche, domestiche, urbane e termali. La norma prevede che il rilascio dell’autorizzazione allo scarico deve avvenire entro 60 giorni dal ricevimento della domanda. Ma al Servizio Area Affari generali e controlli interni (Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare) si può arrivare anche a 774 giorni per chiudere la pratica, che, se si esclude la sospensione istruttoria, si riducono a 165 giorni. Un’autorizzazione paesaggistica? La legge prevede al massimo 105 giorni, il Comune di Napoli ne impiega 287. Senza contare le migliaia di pratiche bloccate per il condono edilizio. 

MUNICIPALITÀ. Non va meglio negli uffici delle Municipalità. Per avere una concessione  temporanea di occupazione di suolo pubblico, alla IV Municipalità, possono passare anche 390 giorni, a fronte dei 30 previsti.
L’assistenza domiciliare alla II Municipalità: 160 giorni, invece di 30. L’autorizzazione per un passo carrabile, nella stessa circoscrizione, 344 giorni, invece di 90. Il trasporto disabili? 64 giorni, invece di 30. Mentre per un certificato di idoneità alloggiativa, alla III Municipalità possono trascorrere anche 163 giorni, a fronte dei 30 previsti dalla norma. 

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