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12 Marzo 2018 - 12:01
La richiesta sarà discussa il 23 marzo davanti al Tribunale del Riesame. I legali: nessuna responsabilità, l'indagine chiarirà tutto
NAPOLI. Il Tribunale del Riesame discuterà il 23 marzo prossimo la richiesta di arresti domiciliari a carico di Biagio Izzo, coinvolto in un'inchiesta della Guardia di Finanza. Nei confronti dell'attore partenopeo è ipotizzato il reato di turbativa d'asta. La richiesta era stata avanzata nei mesi scorsi dal pm Valter Brunetti per l'attore e altri indagati, ma era stata respinta dal gip. Ora la Procura ha impugnato la decisione ed è tornata a chiedere l'applicazione della misura cautelare. Stando a quanto emerso finora, la posizione dell'attore va ricondotta ad alcune intercettazioni che riguardavano la vendita all'asta di una moto e di una macchina, una Vespa 300 e una Fiat 500, oltre ad alcuni mobili, dei quali Izzo voleva rientrare in possesso. I beni erano stati precedentemente pignorati all'attore nel corso di un'analisi tributaria e in seguito di un lungo contenzioso con Equitalia su alcune cartelle esattoriali. Secondo l'accusa, due soggetti, all'epoca dipendenti Equitalia, e un dirigente dell'istituto vendite giudiziarie di Napoli si sarebbero mossi per fare in modo che i beni venduti all'incanto rientrassero in possesso di Izzo.
I LEGALI. "Nessun arresto e nessuna responsabilità dell'attore, nell'indagine si chiarirà tutto". Così gli avvocati Sergio ed Angelo Pisani, difensori dell'attore Biagio Izzo per il quale il Tribunale del Riesame discuterà il 23 marzo prossimo la richiesta di arresti da parte della Procura napoletana per il reato di turbativa d'asta. "In realtà Biagio Izzo, come già riconosciuto dal giudice nelle indagini preliminari - aggiungono gli avvocati - è totalmente estraneo a qualsiasi ipotesi di reato. L'attore infatti non compare in alcuna conversazione e appare coinvolto nell'inchiesta solo indirettamente a causa di alcuni soggetti che parlano di lui e cercano di entrare nelle sue grazie per l'acquisto all'asta di due motorini pignorati, per cui invece il contribuente aveva presentato regolare ricorso". Gli avvocati Sergio e Angelo Pisani spiegano inoltre che "il gip, alla luce degli atti, ha già fatto chiarezza escludendo in radice la possibilità che possa configurarsi l'ipotesi di turbativa d'asta. Siamo sicuri di chiarire ogni aspetto, c'è massima fiducia nella giustizia per dare chiara risposta ad infelici strumentalizzazioni mediatiche. Ci sorprende l'appello del pm, trattandosi peraltro di fatti di 3 anni fa, su cui c'è incompetenza territoriale, rispetto ai quali riteniamo che l'attore non abbia avuto nessuna condotta irregolare", concludono.
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