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Clan Elia, baby-spacciatori: confermata la perdita della patria potestà

Clan Elia, baby-spacciatori: confermata la perdita della patria potestà

Lo ha deciso il giudice per i genitori di sei bambini, già allontanati dalle famiglie. Venti anni di carcere per i capiclan

NAPOLI. Confermata la perdita della patria potestà per i genitori di sei bambini che venivano utilizzati per confezionare e spacciare droga e che nel gennaio dello scorso anno, su disposizione del Tribunale dei minori, furono affidati a case famiglia. Questa la decisione del gip del Tribunale di Napoli Federica Colucci, che ha accolto le richieste del pm della Dda Antonio D'Alessio a conclusione del processo con rito abbreviato nei confronti di presunti esponenti del clan Elia. Trentacinque le condanne, a pene varianti dai 20 ai 5 anni di reclusione, nei confronti di imputati - tra cui 12 donne - accusati di gestire il traffico di droga e controllare importanti piazze di spaccio. Venti anni per i capiclan Antonio e Ciro Elia, Adriana Blanchi, Giulia Elia, Anna De Muro e l'ex pentito Bruno Pugliese. Nel corso delle indagini dei carabinieri le riprese effettuate con microcamere mostrarono bambini intenti a confezionare dosi e, in alcuni casi, a spacciare droga.  Il blitz scattò il 17 gennaio del 2017 quando vennero eseguiti 42 arresti. Le indagini avevano permesso di ricostruire l'organigramma del clan Elia.

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