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«Pagherò la multa, ma questo<br>non è lo Stato che vorrei»

«Pagherò la multa, ma questo<br>non è lo Stato che vorrei»

Parla Salvatore Picardi, il salumiere 30enne di Marigliano multato dalla Guardia di finanza perché ha offerto un panino ad una persona disabile senza aver prima fatto lo scontrino

MARIGLIANO Fa ancora discutere il caso del giovane salumiere multato dai finanzieri per aver donato un panino, senza aver fatto lo scontrino, ad un disabile con deficit cognitivi: cresce l’indignazione tra i commercianti e i cittadini. Una vera e propria gara di solidarietà è scattata nei confronti di Salvatore Picardi (nella foto), questo il nome del generoso commerciante, tutti hanno esternato con un messaggio, una telefonata, una visita, la loro vicinanza e dicendosi pronti ad affiancarlo nelle sue eventuali iniziative, a partire dagli esercenti di viale Giannone e da diversi studi legali che si sono offerti di prestargli assistenza, ai parroci della città, ai militari dell’Esercito di cui faceva parte fino a qualche anno fa Salvatore. Persino Caderoli, il senatore leghista, appresa la notizia ha espresso tutto il suo disappunto dal suo profilo Facebook: «Un salumiere regala un panino a un disabile e la guardia di finanza gli fa il verbale e la multa per non aver emesso lo scontrino fiscale. Purtroppo non è una barzelletta, è accaduto veramente. Mi vergogno di appartenere a un paese dove nessuno si dimette per i “giochini” fatti sulle banche popolari e ce la si prende con chi fa beneficenza e viene punito per avere aiutato chi ne aveva bisogno».

Salvatore, un gesto di spontanea generosità finito con un verbale. Raccontaci come è andata.
«Come quasi ogni mattina avevo preparato un panino a Gigi, che è un’anima “speciale”. Lui è sempre qui nel borgo e si da da fare con piccoli gesti per il desiderio di sentirsi utile, integrato, parte della comunità: va a prendere il caffè, raccoglie i cartoni, cose del genere, e noi gli stiamo vicino come possiamo. Quella mattina Gigi, uscendo dal negozio con il panino appena preparato, si è imbattuto in tre finanzieri della compagnia di Torre del Greco, che gli hanno chiesto lo scontrino. Gigi non ha compreso bene, e “la violenza” di quell’atteggiamento duro, severo, di quegli uomini in divisa, a lui che è come un bambino, lo ha spaventato tanto che è scoppiato a piangere ed è fuggito via. Il trauma subìto da Gigi è ciò che più di ogni cosa mi ha indignato. La multa, giusta o meno, si paga. Ma l’umiliazione inferta ad un povero disabile, quella no».

E con te come si sono comportati?
«Mah, uguale. Non hanno voluto sentire ragioni, nessuno dei tre. Mi hanno fatto sentire un criminale. Sono un ex militare, ho sempre rispettato la legge, non ho mai preso neppure una semplice contravvenzione, e se fare un piccolo gesto di generosità nei confronti di chi ha bisogno vuol dire essere criminale, allora sono fiero di esserlo».

Pagherai la multa?
«Certo, se la legge stabilisce che devo pagare non mi sottraggo. Non so se saranno 150 o 2.500 euro, questo lo stabilirà l’Agenzia delle Entrate, ma pagherò, tanto a far sacrifici noi piccoli commercianti siamo abituati. È alla violenza, alla mancanza di valori e al cuore duro che non mi abituerò mai».

È vero che questa faccenda ti ha fatto pensare a Eddy De Falco, il panettiere di Casalnuovo suicidatosi dopo aver ricevuto una multa dell’Ispettorato del lavoro?
«Sì è vero, la storia di Eddy mi è tornata in mente e mi ha attraversato, non per il gesto estremo perché io credo che si debba sempre lottare e reagire, però ho compreso nel profondo come deve essersi sentito, la violenza psicologica che si vive. Questo non è Stato, è ben altro».

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