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Mistero di Antignano, Pasqua senza processione al Vomero

Mistero di Antignano, Pasqua senza processione al Vomero

Avviata una petizione da inviare al cardinale Sepe, al sindaco de Magistris e al governatore De Luca. Fedeli pronti all’autotassazione

di Marco Altore

NAPOLI. Sarà una Pasqua anomala al Vomero. È stata infatti sospesa la famosa e coinvolgente processione del Gesù Risorto. Sono queste le voci che circolano in merito alla storica manifestazione religiosa che risale al tempo di Carlo I d’Angiò. Grande delusione e stupore tra i cittadini per la notizia secondo la quale, in occasione delle prossime festività pasquali, una delle manifestazioni più conosciute e antiche del capoluogo partenopeo, nota come il “Mistero di Antignano”, sarebbe stata cancellata. A darne notizia è stato il presidente del Comitato Valori collinari, Gennaro Capodanno: «Dalle ricerche effettuate risulta che, con nomina dell’Arcivescovo di Napoli, il 19 febbraio scorso si è insediato un Governo d’ufficio per l’Arciconfraternita del Santissimo Rosario del Vomero, ospitata nei locali della chiesa Santa Maria della Libera di via Belvedere, la quale, negli anni scorsi, ha sempre organizzato la tradizionale processione. Da qui si è diffusa la notizia della sospensione della tradizionale manifestazione pasquale». Non sono ancora del tutto chiari i motivi dell’insediamento del Governo d’ufficio e della soppressione della storica manifestazione religiosa, ma i cittadini già si stanno attivando per evitare che durante la prossima Pasqua non si svolga il consueto rituale. Se è una questione economica c’è già chi vuole offrirsi per una raccolta fondi e nel frattempo è stata avviata anche una petizione online indirizzata a Papa Francesco, al cardinale Crescenzio Sepe ed al sindaco Luigi de Magistris. «Si tratta di una festa antichissima della quale parla anche Bidera nel suo libro “Passeggiata per Napoli e contorni” scritto a metà dell’Ottocento – ricorda Capodanno – e riferimenti a questa festa sono presenti anche nel libro di Carlo Augusto Mayer “Vita popolare a Napoli nell’età romantica”. Con cadenza annuale arrivò sino ai nostri giorni. Solo a metà degli anni ’60 del secolo scorso si interruppe per poi essere ripristinata a partire dal 1993, con grande soddisfazione e felicità per gli abitanti della collina». Si tratta davvero di un rito che coinvolge l’intera comunità collinare. «La storica processione del Gesù Risorto – racconta Capodanno – si svolge con i fedeli del quartiere che portano in spalla quattro statue, realizzate in legno dipinto, del Gesù Risorto, della Madonna velata di nero, della Maddalena e di San Giovanni Evangelista. La processione parte da piazzetta Belvedere al Vomero vecchio, sede della Cappella dell’Arciconfraternita del Santissimo Rosario, e attraversa le principali strade del quartiere. La statua del Cristo Risorto viene portata fino alla sede dell’Arciconfraternita del Soccorso all’Arenella mentre le altre tre statue partono, con un secondo corteo, per incontrarsi poi col Cristo Risorto nel borgo di Antignano. All’atto dell’incontro, il velo nero della Madonna cade sostituito da un abito bianco mentre prendono il volo alcune colombe. Il tutto salutato da una folla festosa e dallo sparo di mortaretti. La processione prosegue poi lungo un percorso che comprende via Luca Giordano, via Scarlatti e piazza Vanvitelli per fare infine rientro nella cappella dell’Arciconfraternita attraverso via Belvedere». Un evento che per il quartiere collinare rappresenta un’antica tradizione popolare e che per tale motivo la comunità locale auspica che anche quest’anno si celebri la manifestazione. 

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