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22 Marzo 2018 - 17:10
Giardini, porticati, affreschi offriranno l'opportunità di un nuovo itinerario. Osanna: «Per la prima volta vedremo i colori originari di duemila anni fa, non restaurati"
POMPEI. Nuovi scavi avviati in una nuova area di Pompei apriranno alla scoperta di nuove bellezze e itinerari inediti in strade, case e botteghe che hanno caratterizzato la civiltà romana prima del 79 dopo Cristo, quando cioè la città fu sepolta dall’eruzione del Vesuvio. ''Per noi tutti una vera grande opportunità, in uno scavo che è il più grande condotto dal dopoguerra ad oggi- spiega il direttore generale Massimo Osanna - e per la prima volta potremo osservare e studiare i colori e le strutture originarie dell'antica Pompei, non manomesse dalle ristrutturazioni eseguite negli anni passati''.
Alla vigilia del 270° anniversario della scoperta delle meraviglie dell’antica Pompei, quando cioè gli scavi borbonici del 23 marzo 1748 fecero emergere i primi reperti, Massimo Osanna, insieme con il neodirettore generale del Grande Progetto Pompei, Mauro Cipolletta, hanno presentato l’intervento in corso - pertinente a una superficie di oltre mille metri quadrati, il cosiddetto “cuneo” - tra la casa delle Nozze d’Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone. I cantieri attuali sono stati aperti per consentire la messa in sicurezza dal rischio archeologico del sito dove si sono verificati negli anni il maggior numero di crolli. Dureranno 2 anni e costeranno 8,5 milioni di euro del Grande Progetto Pompei.
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