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Bono: «Fincantieri, a Castellammare il futuro non è in discussione»

Bono: «Fincantieri, a Castellammare il futuro non è in discussione»

Nulla di fatto durante il vertice in Prefettura. Tutto rinviato al 23 aprile

CASTELLAMMARE DI STABIA. Fumata nera. Nulla di fatto nella riunione in Prefettura sul tema del futuro dello stabilimento di Fincantieri. E a Castellammare di Stabia crescono l’ansia e la preoccupazione tra gli operai. Al vertice ieri c’erano solo i sindacati, che sono stati accolti dal delegato del prefetto. Assente l’azienda e assente anche la Regione. Insomma, tutto è rinviato all’incontro del 23 aprile. L’unica buona notizia l’ha portata il delegato della prefettura: «Bono (l’ad di Fincantieri, ndr) ci ha fatto sapere che l’incontro del 23 aprile sarà strategico per definire la situazione delle commesse. Però ha anticipato che il futuro industriale del cantiere di Castellammare non è in discussione». 
Una “rassicurazione” che tuttavia il sindacato prende con le molle. Troppe volte in passato alle parole non sono seguiti i fatti. A sua volta Fincantieri ha fatto sapere che era inutile avere ieri un rappresentare del cantiere stabiese al vertice perché non avrebbe potuto dire nient». È la conferma che se ne riparlerà, appunto, il 23 aprile. 
Nessuna chiarezza è potuta venire, di conseguenza, neanche sulle parole pronunciate due giorni fa dallo stesso Bono a proposito 
di un «gemellaggio» tra gli otto cantieri dell’azienda sparsi su tutto il territorio italiano. Parole dietro le quali i sindacati temono che possano nascondersi dei trasferimenti delle maestranze. Una proposta, quella dell’amministratore delegato, giudicata «interessante nella misura in cui il progetto si rifletta sulle commesse e non soltanto sulla mobilità», precisa subito il deputato del gruppo misto, Catello Vitiello. «Nuovo lavoro, nuovi ordini e nuove attività sono indispensabili affinché i lavoratori Fincantieri possano sperare davvero in un futuro produttivo roseo», aggiunge. Un secco no ad eventuali trasferimenti arriva dalla Fiom: «561 lavoratori non possono andare in altri cantieri e chiudere Castellammare», dice secco il segretario provinciale della Fiom, Antonio Santorelli.
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