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09 Aprile 2018 - 17:44
Portato via l'incasso di ticket e prestazioni professionali in regime di intramoenia di venerdì
di Marco Altore
NAPOLI. Colpo all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli. L’altra notte è stata scassinata la porta dell’ufficio Cup e sono stati sottratti circa 6mila euro. Si tratta dell’ammontare dell’incasso di venerdì pomeriggio delle visite ambulatoriali ed anche dell’attività libero professionale esterna (Alpe) dei medici dipendenti del nosocomio che fanno studio privato presso la struttura del civico 199 di via Manzoni.
Si tratta sempre di locali di appartenenza del Fatebenefratelli attrezzati per dare maggiori servizi ai pazienti. Ad accorgersi dell’accaduto è stato il personale addetto alle pulizie che al mattino presto entra in servizio. Immediatamente sono stati allertati i vigilantes, che prestano servizio presso la struttura ospedaliera, ed i carabinieri. Le forze dell’ordine subito sono giunte sul posto e le indagini sono in corso.
Indispensabile anche l’ausilio di alcune telecamere presenti nell’ospedale. L’obiettivo è fare luce su come e quando chi ha compiuto il furto si è introdotto all’interno del nosocomio perché la porta dell’ingresso principale, che dà accesso al Cup, ad una certa ora viene chiusa. La sera l’unico modo per entrare nell’ospedale resta il varco del Pronto Soccorso che è prontamente vigilato. «Il furto rappresenta – dice Enzo Torino, dirigente sindacale e responsabile della sicurezza dei lavoratori del Fatebenefratelli di Napoli, – un danno sia per la struttura ospedaliera sia per i medici che offrono la loro professionalità. Un episodio che va totalmente condannato. Resto davvero sbigottito di come possa accadere una cosa del genere in un luogo di cura peraltro religioso. È molto strano quanto avvenuto perché la porta principale, molto consistente, viene chiusa in tarda serata e fino a quel momento l’area è presidiata. Infatti l’effrazione riguarda solo la porta di accesso alla sala di attesa del Cup e quella dell’ingresso dell’ufficio. Ciò vuol dire che il colpevole si è introdotto in ospedale usando un altro accesso. Bisogna fare luce sulla vicenda per individuare i responsabili e per questo ringrazio l’impegno delle forze dell’ordine».
Insomma la vicenda non è chiara e proprio per questo le indagini vagliano ogni possibilità. Ma il tema della sicurezza ora rappresenta un aspetto fondamentale. «I dipendenti dell’ospedale – continua Torino – hanno appreso la notizia con rabbia ed anche timore. Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se qualcuno del personale avesse incontrato il malvivente nei corridoi. Già abbiamo avuto un furto nei locali farmacia ed ormai è tempo di correre ai ripari. Faccio appello ai vigilantes che operano presso la struttura ospedaliera di fare maggiore attenzione. Questo anche per la loro incolumità. Inoltre chiedo ai vertici del Fatebenefratelli di installare una maggiore videosorveglianza nei luoghi più sensibili ed anche di dotare di videosorveglianza e vigilanza la struttura del civico 199 durante lo svolgimento delle diverse attività assistenziali. L’intento è tutelare struttura, personale che lavora ed ovviamente i pazienti ricoverati e l’utenza esterna. Infine bisogna individuare un sistema più sicuro per salvaguardare gli incassi». La notizia si è diffusa anche tra i degenti ed anche da parte loro la richiesta è avere maggiore sicurezza. «Noi offriamo un servizio di qualità dal punto di vista assistenziale – chiude Torino – e quindi la sicurezza dei degenti è fondamentale. Bisogna vigilare su chi si aggira nella struttura. Già in passato un ammalato ha subito un furto. Terremo gli occhi aperti e sono sicuro che i vertici ospedalieri, scossi da quanto avvenuto, raccoglieranno le nostre richieste».
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