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16 Aprile 2018 - 14:59
La contromossa dopo la prima assoluzione di Lello Amato e Cesare Pagano
di Luigi Nicolosi
NAPOLI. Omicidio Reparato, la Procura non molla la presa e anche nel processo d’appello si appresta ad affilare le “armi” nel tentativo di riuscire a incastrare i boss Raffaele Amato e Cesare Pagano, accusati ma assolti in primo grado dall’accusa di essere i mandanti dell’assassinio del “postino” del capoclan secondiglianese Antonio Di Lauro. La pubblica accusa ha infatti invocato la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale. Tradotto, l’ufficio inquirente vuole riacquisire le prove dichiarative emerse fino ad oggi: vale a dire tutte le ricostruzioni fornite dalla raffica di collaboratori di giustizia che hanno parlato del delitto. La mossa non va però giù al collegio difensivo, il quale, sul punto, è pronto a dare battaglia.
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