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07 Maggio 2018 - 18:20
Il progetto coinvolge 11 ragazzi, di cui sei provenienti dall’Area Penale e 5 dall’Istituto Tecnico Galiani
NAPOLI. Piero Pelù (nella foto di Pietro Previti), leader della rock band Litfiba e il Comune di Napoli uniti per un progetto per i giovani. L'iniziativa è stata ideata e promossa dal rocker e voluto dal sindaco Luigi de Magistris. Il progetto si svolgerà tra il 7 e l’11 maggio, coinvolge 11 ragazzi, di cui sei provenienti dall’Area Penale e 5 dall’Istituto Tecnico Galiani. Le attività laboratoriali si svolgeranno tra lo “Spazio Comunale di Forcella” in via Vicaria Vecchia e la sala di incisione “Jamsession” di Agnano, messa a disposizione dal partner del progetto Acustica on line. La programmazione vede impegnato un gruppo di lavoro coordinato dal Comune di Napoli composto da Maria Gambardella direttore del centro di giustizia minorile, Carlo Morelli direttore del Coro città di Napoli, Rosario D’Uonno fondatore del Marano ragazzi Festival che con Pelù hanno ideato il percorso educativo. Maintutor dei laboratori sono gli artisti napoletani Claudia Megrè, Daniele Sanzone e Mando Misuraca. Oltre a piazza Forcella, quartier generale del progetto, ci saranno le visite guidate presso l'orchestra dei quartieri spagnoli e la chiesa di San Potuto, un modo per valorizzare realtà musicali giovanili impegnate nel sociale in città. E proprio nello spazio di Piazza Forcella si sono incontati de Magistris e Pelù. All'arrivo del sindaco - a quanto si apprende - Pelù lo ha salutato dicendo: «Il primo ragazzaccio della città».
IL SINDACO. «Il progetto è nato la scorsa estate in Calabria, a Badolato - dichiara il sindaco de Magistris -, tra un bicchier di vino e un pasto calabrese. Con Piero abbiamo parlato di tutto, dalla politica alla musica, dai giovani alle realtà di periferia. Un colloquio di diverse ore ed in cui è nato questo meraviglioso progetto. lavorare per i giovani dei quartieri a rischio è un dovere del comune, perché questi quartieri sono l'anima di Napoli».
PIERO PELù. «Nell'utopia di Piero Pelù tutto è possibile e l'impossibile non esiste – dichiara il rocker toscano– basta avere il coraggio di portare avanti le proprie idee con la Musica, con coerenza e con amore per la vita e per il rock. Aiutare i giovani, lavorare con i giovani che hanno bisogno. Ho incontrato ieri tanti ragazzi di Forcella, minorenni, ma con una testa da quarantenni. In queste strade antiche e ricche di odori e storia, nei carcere minorile ci sono codici particolari, come in tutte le periferie e lì i bambini e i ragazzi crescono in fretta, troppo in fretta. Napoli è una città che amo, ricca di energia, ed ha tante periferie, come le hanno tante altre città. Periferie dimenticate e lasciate a se stesse, palazzoni tutti uguali, mancanza di servizi, parchi inutilizzabili dai bambini perché lì comandano altre logiche, altri interessi, quando fa buio bisogna affrettarsi a casa e in generale rimane un grande punto interrogativo sul futuro di chi il quartiere lo abita. Con il sindaco e l'amministrazione comunale portiamo avanti questo progetto coraggioso. Sono molto entusiasta».
IL PROGETTO. Il progetto è organizzato anche dall’Assessorati ai Giovani e alla Cultura nella figura in primis degli assessori, Nino Daniele e Alessandra Clemente sempre attivi, da anni sul territorio, con occhio vigile sulle periferie e sui ragazzi disagiati che in alcuni vicoli della città non hanno mai visto un aiuto e uno spiraglio per uscirne fuori. Il Comune, avendo le casse bloccate, hanno chiamato molti imprenditori che hanno contribuito gratuitamente all'organizzazione e alla buona riuscita del progetto: pizzeria Gino Sorbillo, la "Trattoria Toledo", il "Relais della Porta'", la salumeria "La mia mozzarella parla" di Lello Massa.
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