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Sorrento, no alle unioni civili nel chiostro francescano: è polemica

Sorrento, no alle unioni civili nel chiostro francescano: è polemica

Il sindaco Giuseppe Cuomo: abbiamo concordato di non far celebrare lì i matrimoni gay, ma ci sono Villa Fiorentino e il Museo Correale

SORRENTO. No alla celebrazione delle unioni civili nel Chiostro di San Francesco. Sta facendo discutere la decisione del Comune di Sorrento di vietare i matrimoni gay nel chiostro di proprietà del Comune ma attiguo a un monastero francescano, dove vengono comunque celebrati i matrimoni civili. Il caso è emerso a seguito del "no" ricevuto da due uomini in procinto di sposarsi e che avevano chiesto al Comune la disponibilità proprio del Chiostro di San Francesco. Vincenzo D'Andrea e il compagno Beto si sposeranno nel vicino comune di Piano di Sorrento, ma hanno comunque voluto rendere noto il caso, riportato dall'Huffington Post. Il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, spiega all'Adnkronos che «quella sede ha una storicità e una sacralità particolare e, siccome la Chiesa è contraria all'unione di persone dello stesso sesso, abbiamo concordato di non far celebrare lì i matrimoni gay». Le unioni civili a Sorrento «si possono celebrare nella casa comunale, nel Museo Correale e in Villa Fiorentino, sedi che sono prestigiosissime», sottolinea Cuomo che confessa: «Mi aspettavo le polemiche, sono consapevole dell'attenzione che c'è sull'argomento. Sapevo che al primo rifiuto sarebbe scattata la polemica. Ma non cambiamo idea», conclude. 

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