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È disabile, il parroco gli nega <BR> la Prima Comunione: poi ci ripensa

È disabile, il parroco gli nega <BR> la Prima Comunione: poi ci ripensa

Il sacerdote fa un passo indietro

NAPOLI. Francesco ha 9 anni, vive la sua vita su una sedia a rotelle, mangia con difficoltà: è nato con la sindrome di Wolf-Hirshhorn, una malattia rara che deforma il cranio, che provoca gravissimi ritardi nello sviluppo psicomotorio. È un bambino diverso. E per questo il parroco della chiesa ai Quartieri Spagnoli aveva, in un primo momento, detto alla mamma che era preferibile non fare la Comuncione insieme con gli altri bambini. Ma il putiferio suscitato da questa esclusione ha "convinto" il parroco della chiesa di Santa Maria Ognibene ai Sette Dolori, di rivedere la propria posizione e oggi Francesco ha fatto la comunione insieme con tutti i suoi amici. 


Francesco non vive in un contesto facile, la sua sua non è una famiglia facile. Lucia, la mamma, deve prendere ansiolitici. Quando ha sentito che il suo piccolo non poteva fare la Comunione come tutti gli altri ha minacciato di prendere tutta la confezione, davanti al parroco che le negava la possibilità di vedere il figlio vestito con il saio bianco, come tutti gli altri, uguale agli altri. 
Lucia parla e le lacrime le solcano i viso magrissimo, in quel fiume, che sembra un tatuaggio, una cicatrice sulla pelle tesa, c’è tutto il dolore di una madre che combatte ogni giorno per immaginare la vita di suo figlio più uguale possibile a quella degli altri: «Va all’asilo - racconta - i medici ci dicono che deve stare insieme agli altri, perché gli fa bene. Perché non può stare anche in chiesa con gli atri bambini? Eppure, per tre anni ha frequentato per il catechismo».

 

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