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Materdei, caccia a rapinatore seriale di donne

Materdei, caccia a rapinatore seriale di donne

Agisce alle prime ore del mattino e prende di mira le ragazze che stanno andando al lavoro, tante le testimonianze raccolte

di Rosa Savarese

NAPOLI. Caccia al rapinatore seriale a Materdei. Si aggira sempre alla stessa ora, tra le 6,40 e le 7, e agisce prevalentemente nella stessa strada: le scale che collegano via Guglielmo Appulo a via Bartolomeo Caracciolo. Le sue vittime sono in genere donne che a quell’ora si recano al lavoro. Lui, in sella al suo scooter, le adocchia, scende dal mezzo e le ferma appena salgono le scalette puntando loro una pistola, costringendole a vuotare la borsa e il portafogli. Tante, tantissime le vittime, molte di queste non denunciano neanche per paura o forse per sfiducia. Se ne sente parlare al supermercato e nei negozi e ogni giorno aumenta la lista dei rapinati. Una donna afferma di aver fatto denuncia ai carabinieri a luglio dello scorso anno per uno scippo subito a via Appulo alle 6,45, probabilmente dalla stessa persona vista la descrizione del rapinatore: un ragazzo incappucciato con un giubbino grigio scuro e con gli occhiali da sole, di un’età apparente tra i 30 e i 35 anni per quel poco viso che si vedeva, mentre viaggiava a bordo di uno scooter. In quel caso, alla donna che si recava a lavorare, è stato facile scipparle la borsa considerato che la portava a mano per i manici  mentre camminava costeggiando il marciapiede. La denuncia è stata fatta subito e archiviata a distanza di qualche mese. Per molte altre donne, invece, il malvivente scende addirittura dal ciclomotore, effettua la vittima e poi con disinvoltura risale a bordo del suo scooter e se ne va tra i vicoli di Materdei. A quanto pare non sempre gli è facile scippare le borse, considerato che molte le portano a tracolla, rendendo più difficile tale operazione. Ma ciò che lascia pensare ad un rapinatore seriale è il fatto che egli agisca sempre alla stessa ora, nello stesso posto e con le stesse modalità. Una ragazza di 35 anni circa, qualche giorno fa, in un supermercato della zona ha raccontato di aver subito una rapina, nello stesso punto in cui altre donne sono state vittima. «Insegno a Scampia- ha raccontato la ragazza- e mai avrei pensato di essere rapinata qui. Il rapinatore mi ha avvicinata, parlava in italiano e non in dialetto, infatti mi ha colpito per questo particolare. Mi ha costretta a dargli il cellulare, perché avevo solo dieci euro con me. Questa è la cifra che in genere ho per paura di essere scippata. Mi ha detto che se non gli avessi consegnato il telefonino sarebbe stato costretto a prendersi la borsa». Un’altra donna il 1 maggio, alle 6,50, è stata fermata nello stesso posto e dalla stessa persona probabilmente che le ha puntato una pistola rapinandola. Anche in questo caso il malvivente ha agito dopo essere sceso dal suo scooter. Ancora una signora ha raccontato una dinamica simile, affermando che per paura che si verifichi di nuovo e poiché abita proprio nei pressi in cui si è consumata la rapina, costringe il marito ad accompagnarla ogni giorno alla fermata dell’autobus per recarsi a lavoro. Possibile che questo rapinatore seriale, a quanto pare, stia operando indisturbato almeno dall’estate scorsa, stando alle testimonianze?  Troppi i casi che non sempre sono registrati attraverso denunce ma che descrivono la situazione di un quartiere in ginocchio.  

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