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14 Maggio 2018 - 19:50
I tre dadri serbi sono stati catturati sabato pomeriggio in via Carlo Poerio
NAPOLI. Arresto-lampo per la banda di “topi d’appartamento” che sabeto pomeriggio ha seminato il panico in uno stabile di via Carlo Poerio, nel cuore del quartiere Chiaia. I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura hanno infatti tratto in arrestato gli “specialisti” di origini serbe Radojka Pavlovic, Emanuela Pavlovic e Roy Pavlovic, tutti maggiorenni e gravati da precedenti di polizia, per il reato di tentato furto in abitazione e per aver fornito false generalità. Inoltre le due serbe sono state denunciate anche per ricettazione.
A risolvere il caso in tempi record sono stati gli esperti poliziotti della Volante 9, che sabato pomeriggio, ricevuta la segnalazione dalla sala operativa intorno alle 16, si sono subito precipitati in via Poerio per capire cosa stesse accadenti. Gli agenti hanno così accertato che tre ragazzi serbi, già noti alle forze dell’ordine come autori di una serie di furti avvenuti nella zona di San Ferdinando, si erano introdotti all’interno del condominio repentinamente, approfittando dell’uscita di un’autovettura dallo stabile. Gli agenti sono quindi entrati all’interno dell’edificio, cogliendo sul fatto i giovani serbi. I poliziotti hanno accertato che uno di loro, Roy, con una scheda artigianale plastificata, utilizzata come apriporta, incalzava nell’inserirla all’interno della fessura per agevolare l’azione della complice Emanuela che con un cacciavite di manico nero cercava di forzare la serratura della porta d’ingresso.
I poliziotti, dopo aver abilmente bloccato e disarmato i tre ladri, gli hanno ritrovato indosso un cacciavite lungo 20 centimetri nascosto sotto la maglia, una chiave inglese, un cacciavite, due paia di guanti in lattice, tre schede plastificate artigianalmente, una forbice e un punteruolo di ferro. Insomma, tutti gli attrezzi del “mestiere”. Sono stati inoltre ritrovati oggetti di pregevole valore, un orologio da donna di marca Tudor e tre cellulari. Tutti e tre i giovani sono stati arrestati e su disposizione dell’autorità giudiziaria le due donne sono state trasferite nella casa circondariale di Pozzuoli, mentre Roy è stato condotto nel carcere di Poggioreale.
Nel mirino della banda era finito tra l’altro anche l’appartamento del celebre cantante Sal Da Vinci. La moglie dell’artista, proprio nell’immediatezza dei fatti, era stata invitata a visionare quegli oggetti seppure pare che non vi abbia poi trovato nulla di proprietà della sua famiglia. Il furto, nella casa dell’artista, è avvenuto nel primo pomeriggio di sabatp, fra le 13 e le 14,30. Un lasso di tempo brevissimo eppure è bastata alla banda per forzare la porta, entrare in casa, mettere a soqquadro i cassetti della camera da letto e portare via tutti gli oggetti d’oro riusciti ad arraffare. Un bottino di un valore di circa 30mila euro, ma soprattutto un furto di ricordi e di radici familiari. Gli investigatori della polizia sono adesso al lavoro per cercare di quantificare l’effettivo numero di colpi messi a segno dal trio e individuare eventuali complici.
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