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23 Maggio 2018 - 16:30
In manette la 48enne Franca Cotugno, residente a Giugliano
CASERTA. I carabinieri del reparto territoriale di Aversa, a San Vittore del Lazio, attivamente supportati dai militari dell'Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda, nei confronti di Franca Cotugno, 48 anni, residente a Giugliano in Campania, moglie di Massimo Perrone, 42 anni. La donna, secondo le accuse, è ritenuta responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso. Ovviamente la donna resta innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna. L'indagine, avviata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del citato Reparto ha consentito di delineare l'esistenza di una neo-costituita frangia del clan dei Casalesi, legata alla fazione Bidognetti ed autodefinitasi "nuova gerarchia Casalese", operante principalmente nei comuni napoletani di Sant'Antimo e Giugliano, in queli casertani di Parete, Mondragone e Casal di Principe e a Minturno. Nel corso delle investigazioni è stato inoltre possibile delineare il ruolo ricoperto dalla destinataria del provvedimento che, in seguito all'arresto del marito, capo del sodalizio, avvenuto nel mese di giugno 2017, avendo piena disponibilità e libero accesso ai fondi del clan, ha continuato ad elargire, con cadenza settimanale, emolumenti in favore dei familiari dei componenti dell'associazione criminale al momento detenuti. Tra l'altro, la stessa, avrebbe minuziosamente eseguito le direttive impartite dal coniuge nel corso dei colloqui tenuti all'interno del carcere, finalizzate a confermare la sussistenza del vincolo associativo e ad affermare il suo ruolo di vertice nei confronti dei sodali. Cotugno Franca è stata accompagnata presso la casa circondariale di Roma Rebibbia a disposizione della competente autorità giudiziaria.
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