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28 Maggio 2018 - 19:44
 
									Il leader del M5S: «Fatti altri nomi per l'Economia». Ma il Colle smentisce
Luigi Di Maio chiama alla mobilitazione e annuncia un "grande evento" per il 2 giugno a Roma. "Quella di ieri sera è stata la notte più buia della democrazia italiana", con "il Presidente che ha deciso di scavalcare le sue prerogative costituzionali e di non fare andare al governo una forza politica che ha preso 11 milioni di voti. Un governo che avrebbe avuto la maggioranza assoluta grazie al contratto siglato con la Lega" afferma il capo politico M5S in un video postato su Facebook.
"Al governo Mattarella ha deciso di mettere dei tecnici che non hanno mai preso un voto, guidati da Cottarelli, con la sicurezza che non avranno nessuna maggioranza in Parlamento. Quindi avremo un governo non solo non votato dal popolo, ma nemmeno dal Parlamento: un vergognoso unicum nella storia della Repubblica" dice Di Maio. Quanto all'impeachment "si può fare, serve la maggioranza assoluta del Parlamento, se la Lega non fa un passo indietro abbiamo non la possibilità ma la certezza assoluta".
MANIFESTAZIONE 2 GIUGNO. Di Maio invita a una campagna social, al grido di 'il mio voto conta': "So che siete incazzati, ho ricevuto migliaia di messaggi in queste ore. Non possiamo rimanere a guardare, né farci anestetizzare dai media. Dobbiamo reagire subito e con fermezza. Io oggi appenderò una bandiera italiana fuori dalla mia finestra, affinché tutti la possano vedere: vi chiedo di fare altrettanto".
"Organizzeremo anche delle manifestazioni nelle principali piazze italiane - annuncia - delle passeggiate, tutto ciò che è possibile fare pacificamente per affermare il nostro diritto a determinare il nostro futuro. Il 2 giugno, il giorno della festa della Repubblica, invito tutti a venire a Roma, dove faremo un grande evento. E' importante farci sentire e farci vedere perché già iniziano a circolare delle bugie".
Poi, parlando con i cronisti alla Camera dopo aver incontrato Matteo Salvini, il capo politico del M5S spiega: "Lavoriamo per far partire le commissioni parlamentari e iniziare a realizzare il contratto di governo dal Parlamento. Finché non si va al voto il Parlamento ha un'unica maggioranza, M5S-Lega, e un contratto di governo da realizzare". "Domani - annuncia - si incontrano i capigruppo di Lega e Cinque stelle per far partire le commissioni".
"La prima cosa che chiediamo è andare al voto il prima possibile" sottolinea con i giornalisti. Anche ad agosto? "Il prima possibile", ribadisce il leader M5S. Come 5 Stelle, aggiunge, "siamo totalmente convinti di andare avanti sull'impeachment" nei confronti del presidente Sergio Mattarella ma "aspettiamo ancora qualche giorno perché un'altra ragione per promuoverlo è che si manda alle Camere un governo che non ha la maggioranza. Una cosa assurda".
"Sono stato un profondo estimatore di Mattarella e sono veramente deluso - rimarca ancora - Il governo del cambiamento era pronto ed è stato un atto ignobile non aver consentito" che partisse. "La verità - aggiunge - è che andrebbe messo in stato d'accusa qualche consigliere di Mattarella ma non esiste questo istituto...".
Quanto a un'alleanza con la Lega alle prossime elezioni, è "prematuro parlarne ora" dice Di Maio.
Il leader del M5S interviene poi a 'Pomeriggio Cinque'. "L'ultimo governo votato dal popolo è stato il governo Berlusconi. Nel 2011 lo hanno buttato giù con la scusa dello spread e hanno fatto la stessa cosa con noi... - afferma - In Italia le decisioni politiche le prendiamo noi italiani o la finanza internazionale?".
"PER L'ECONOMIA FATTI ALTRI NOMI". "Io sono molto arrabbiato" sottolinea Di Maio, secondo il quale a Mattarella, "non andava bene nessuno che fosse come Savona. Io personalmente avevo fatto arrivare nomi alternativi - Bagnai, Siri - ma non andavano bene" perché "in passato avevano espresso posizioni critiche sull'Europa. I ministri li scelgono gli italiani o le agenzie di rating, le banche e gli altri Paesi? attacca.
LA NOTA DEL QUIRINALE. Su quest'ultima dichiarazione arriva una nota dell'Ufficio stampa del Quirinale. "Non risponde a verità - si legge - la circostanza riferita dall'onorevole Luigi Di Maio a 'Pomeriggio 5' che al Presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia". Ma Di Maio conferma "di aver fatto pervenire al Quirinale i nomi di Bagnai e Siri per uscire dall'impasse sul ministro dell'Economia".
PD: GIU' LE MANI DAL 2 GIUGNO. Sull'evento previsto per il 2 giugno non si fa attendere la replica del Pd. "Giù le mani dal 2 giugno: è la festa della Repubblica e di tutti gli italiani - si legge in una nota del Partito democratico - Usare, come fanno Di Maio e Salvini, la data che celebra la nascita della Repubblica quale momento per dividere il Paese e attaccare le nostre istituzioni democratiche segna ancora una volta la deriva estremista del Movimento 5 Stelle e della Lega. Il 2 giugno saremo in tutta Italia laddove si celebra il legame di tutto il popolo italiano al presidente della Repubblica e alle istituzioni".
Il Pd annuncia anche una manifestazione nazionale che si terrà a Roma l'1 giugno a partire dalle 17, una mobilitazione in difesa delle istituzioni democratiche e della Costituzione.
 
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