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21 Giugno 2015 - 11:19
Barra, l'uomo tradito dai preparativi per la festa del suo onomastico. Ressa in strada: la gente tenta di impedirne la cattura
NAPOLI. I carabinieri di Torre Annunziata (Napoli) hanno arrestato nella notte il latitante Luigi Cuccaro,reggente dell'omonimo clan napoletano. Cuccaro è stato scovato a casa del cognato, nel quartiere Barra della città, roccaforte del clan, in un nascondiglio ricavato tra le pareti dell'ingresso, a cui si accedeva rimuovendo un attaccapanni.Quando stavano per portarlo via c'è stata una ressa in strada, durante la quale la gente ha tentato di strapparlo dalle mani dei carabinieri.
Doveva incontrare la moglie e il figlio piccolo a casa del cognato dov'era stata organizzata una festa per il suo onomastico, Luigi Cuccaro, latitante ritenuto il reggente dell'omonimo clan del quartiere Barra di Napoli, arrestato durante la notte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata. Luigi Cuccaro era ricercato da due anni: è destinatario di tre ordinanze di arresto emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per omicidio, associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e al contrabbando. I militari, da tempo, tenevano sotto controllo la roccaforte del clan, il quartiere Barra di Napoli, dove si erano concentrate le ricerche del latitante. Malgrado fosse notte fonda, la gente del quartiere si è riversata per le strade facendo ressa attorno alle auto dei carabinieri e tentando invano di strapparlo dalle mani dei militari per impedire venisse portato via.
Il blitz dei carabinieri nel quartiere Barra di Napoli, precisamente nella palazzina nei pressi di via Giambattista Vela dove vivono molti parenti di Luigi Cuccaro è scattato a notte fonda. I
militari, perquisendo la casa, si sono accorti che dietro a un attaccapanni nell'ingresso c'era un'intercapedine nella quale Cuccaro si era nascosto. Quando si è reso conto che non aveva
più scampo, il latitante è venuto fuori con la sua carta d'identità in mano, si è rivolto ai carabinieri e ha detto: "Sono Luigi Cuccaro". Luigi Cuccaro è accusato, insieme al fratello latitante
Michele, di vari reati, tra i quali spicca l'omicidio di Ciro Veneruso, detto "o' baffone", elemento apicale del clan Aprea, ucciso il 26 luglio del 1996 a poca distanza da Palazzo Magliaro, la roccaforte dei Cuccaro. "O' baffone" fu sorpreso dai killer in sella a una moto di grossa cilindrata che fu trucidato con numerosi colpi d'arma da fuoco.
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