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«Da 15 anni lotto per un ascensore»

«Da 15 anni lotto per un ascensore»

A Sorrento un 84enne invalido non può tornare nella sua abitazione nonostante due sentenze favorevoli

SORRENTO. Ha 84 anni, ma la voglia di lottare e far battaglia come un ragazzino. D'altronde sono 15 anni che tra chiacchierate in Comune, dialoghi con i condomini, ma soprattutto tantissimi passaggi tra avvocati, magistrati e tempo perso a leggere carte bollate, lotta per veder riconosciuto quello che sia in primo che in secondo grado è stato riconosciuto come un suo diritto: poter utilizzare a pieno la sua casa a Sorrento. Quella bella abitazione al secondo piano di Palazzo Montefusco in via San Cesareo è stata il frutto di tanti anni di onorata carriera da costruttore navale. Oggi, l'84enne Luigi Micco vorrebbe godersela con la moglie Rosaria di un anno più giovane, vorrebbe godersela. Ma da anni non può che recarsi lì soltanto sporadicamente, quando qualcuno può aiutarlo a salire i due piani di scale fatti da gradoni molto alti. Già perchè i due coniugi sono entrambe invalidi e senza un ascensore è per loro impossibile raggiungere la casa tutti i giorni. Così sono costretti a vivere a Pianura, nella casa che fu della figlia, scomparsa per una brutta malattia. La lotta di Luigi iniziò proprio per lei, desiderosa di tornare a Sorrento, e anche per lei proseguirà. Ciò che il signor Luigi chiede è il rispetto delle sentenze che hanno accolto la sua domanda di poter installare un ascensore. Il tribunale di Torre Annunziata ha dato la sua sentenza favorevole addirittura il 12 agosto 2013. Altri condomini hanno fatto ricorso, ma la Corte d'Appello nell'ottobre 2016 l'ha rigettato, confermando al sentenza del tribunale oplontino. E c'è di più. Con l'autorizzazione del 21 luglio 2011, anche la Sovrintendenza autorizzava i lavori. Il signor Luigi è stremato, ma non vuol porre fine alla sua lotta e ha diffidato il Comune di Sorrento ad adottare il provvedimento conclusivo del procedimento per poter finalmente iniziare i lavori di installazione del suo ascensore e godersi la sua casa. «Negli anni - dice Luigi spazientito ma ancora pronto a dar battaglia - ho visto fare diversi lavori all'interno del condominio, senza che ci fossero stati troppi problemi. Io sono costretto ancora a dar battaglia per una richiesta legittima, confermata anche dalle sentenze. È assurdo». La sfida è ancora aperta. Più che le parole, parlano gli occhi ancora vispi di Luigi: non mollerà fino a che non avrà vinto.

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