Il caso a Torre Annunziata. Il piccolo di 8 anni portato in ospedale dal padre pregiudicato. Sul posto nessuna traccia di bossoli
TORRE ANNUNZIATA. Una ferita non profonda poco sotto l’occhio destro e un racconto che per ora non trova riscontri.
GLI SPARI. Quanto basta per aprire un’inchiesta e capire cosa ci sia di vero dietro il ferimento lieve di un bambino di otto anni, residente al rione Provolera di Torre Annunziata. Il piccolo ha raccontato di essere stato raggiunto da un proiettile esploso da un ragazzo che sarebbe arrivato in scooter e con il volto coperto in uno dei vicoletti del quartiere, triste teatro di spaccio di droga. Una sorta di presunta “stesa”, dunque, con un solo colpo che avrebbe ferito il bambino poco prima delle 20 di giovedì, mentre giocava al pallone.
LA FERITA. Il papà, un pregiudicato residente in quel quartiere con la famiglia, ha subito portato il bimbo al Pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase.
Una medicazione veloce e le immediate dimissioni del bambino con un cerotto, poi il primo racconto ai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata che ha fatto scattare le indagini agli ordini del maggiore Simone Rinaldi e del tenente Luigi Cipriano.
LE INDAGINI. Giunti sul luogo dell’accaduto, però, i carabinieri non hanno trovato nessuna traccia della sparatoria, né bossoli. Ovviamente, neanche un testimone, né una telecamera in zona che possa aver ripreso gli istanti che hanno preceduto il presunto raid. Nelle mani degli investigatori c’è solo una ferita superficiale eventualmente compatibile con una scheggia. Il giallo, dunque, si infittisce e potrà essere risolto solo dalle indagini.
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