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29 Giugno 2015 - 11:43
Manette per operai e sindacalisti che tagliegiavano le imprese subappaltate
CASTELLAMMARE DI STABIA. Operai della Fincantieri e sindacalisti in manette con l'accusa di estorsione. E' l'operazione condotta questa mattina dagli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia che hanno eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere emessi dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Gli arrestati sono accusati di avere taglieggiato ditte subappaltate dalla Fincantieri di Castellammare di Stabia nell'ambito dell'attività industriale dell'indotto del cantiere navale.
Accusati di estorsione continuata e aggravata, sono finiti in manette: Francesco Amoroso, Antonio Vollono, Catello Schettino, i fratelli Catello e Ferdinando Scarpato, e Nicola Tramparulo.
Antonio Vollono e Nicola Tramparulo sono accusati anche di sequestro di persona.
Millantavano di appartenere ai sindacati per obbligare le ditte subappaltate dalla Fincantieri di Castellammare di Stabia ad assumere persone da loro indicate, perché, affermavano 'qui funziona così'.
Due imprese, una di Castellammare di Stabia e una di Napoli, hanno denunciato le vessazioni e le violenze subite, consentendo agli agenti del commissariato stabiese di avviare un'indagine, partita circa un anno fa, che ha portato questa mattina all'arresto di 6 persone, in base a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico.
I sei arrestati, è stato sottolineato durante la conferenza stampa in Tribunale alla quale hanno partecipato anche il primo dirigente del commissariato di Castellammare di Stabia, Pasquale de Lorenzo, e il vicequestore, D'aria Alfieri, non hanno alcun legame con i clan.
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