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06 Luglio 2018 - 12:32
Il 16enne figlio del capoclan è riuscito a mettersi in salvo, illesi i suoi 5 amici, ferito un cliente. Due le piste battute dalla polizia
di Luigi Sannino
NAPOLI. Volevano uccidere il figlio 16enne del ras Roberto Mazzarella, S., e l’altra notte hanno organizzato un agguato da Gomorra ultima generazione: sparando nel mucchio. Ma il bersaglio designato è riuscito miracolosamente a schivare i proiettili, così come gli amici che erano con lui, rifugiandosi nel bar davanti al quale si intrattenevano. Alla fine è rimasto ferito al collo un cliente estraneo alla malavita, ma solo per una scheggia di vetro, e le indagini puntano in due direzioni, con la seconda maggiormente presa in considerazione: la faida infinita con i Rinaldi o la vendetta per un litigio precedente con un altro gruppo di giovani collegato alla camorra.
Sarebbe ancora più preoccupante per gli investigatori se dopo i primi accertamenti la pista della guerra tra le due cosche storiche di San Giovanni a Teduccio, cominciato trent’anni fa, dovesse rimanere l’unica battuta. Significherebbe che il livello dello scontro si è alzato a livello di guardia: dalle “stese” si è passati agli agguati mirati a uccidere addirittura un minorenne. Non c’è altra spiegazione possibile infatti ricostruendo la dinamica del raid: il pistolero ha fatto fuoco ad altezza d’uomo, tant’è vero che la vetrina del locale è andata in frantumi e una scheggia ha colpito al collo un uomo che per caso era all’interno.
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