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Turista drogata e violentata a Sorrento riconosce davanti ai pm i suoi stupratori

Turista drogata e violentata a Sorrento riconosce davanti ai pm i suoi stupratori

I cinque, tutti dipendenti di un hotel, avevano anche scattato delle foto della donna nuda in uno sgabuzzino dell'albergo, scambiando commenti in una chat che avevano chiamato “cattive abitudini"

TORRE ANNUNZIATA. Li ha guardati in faccia uno a uno. Poi in lacrime, con un filo di voce, ha detto: «Sì, sono loro i miei stupratori». Due ore di tensioni psicologiche e di tremendi ricordi da dover tirare fuori ma alla fine ha riconosciuto, nel corso di un incidente probatorio, coloro i quali abusarono di lei a turno dopo averla drogata. In cinque furono arrestati e la storia della turista inglese violentata in un hotel di Meta di Sorrento ha fatto il giro del mondo. Questa mattina la donna è arrivata dal Regno Unito e si è diretta in procura a Torre Annunziata dove ha parlato con il pm che aveva coordinato le indagini e disposto l'incidente probatorio, in questo caso il riconoscimento davanti al giudici e agli avvocati difensori per far sì che le sue dichiarazioni assumano valore di prova nel corso del processo. Dall'ottobre 2016, quando la donna fu drogata con un drink “allungato" con un medicinale che le fece quasi perdere i sensi, i suoi abusatori avevano in parte cambiato aspetto; chi aveva i capelli lunghi, ora li ha tagliati, chi era senza barba ora l'ha lunga. I cinque, tutti dipendenti dell'hotel, avevano anche scattato delle foto della turista nuda e drogata in uno sgabuzzino dell'albergo, scambiando commenti sulla violenza e su di lei in una chat che avevano chiamato “cattive abitudini". «La mia assistita, nonostante la forte commozione, è riuscita a rendere una dichiarazione lineare, coerente e fedele ai fatti accaduti - spiega l'avvocato Lucilla Longone, il penalista italiano che assiste la donna inglese - la determinazione che le ha consentito di superare la vergogna di raccontare quel che le era successo trova origine nella sua volonta' di contribuire alla ricostruzione della verità. Nonostante la tragedia vissuta e le lacrime che accompagnavano la sua deposizione è riuscita a riconoscere tutti gli indagati nonostante i visi nascosti dalle folte barbe. L'episodio non ha scalfito il suo giudizio positivo sulla costiera Sorrentina. Infatti è rimasta molto contenta della manifestazione di solidarietà che ha ricevuto dalle diverse associazioni e dai sindaci della costiera». 

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