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Reparto chiuso per la festa, i Nas all'Ospedale del Mare

Reparto chiuso per la festa, i Nas all'Ospedale del Mare

Ispezione d'iniziativa. Forlenza: «Il primario nega tutto: l'interruzione di pubblico servizio e il fatto di aver trasferito i pazienti»

NAPOLI. Carabinieri del Nas oggi nel reparto di Chirurgia vascolare dell'Ospedale del Mare di Napoli per l'acquisizione di documentazione nell'ambito delle indagini relative alle assenze del personale per partecipare alla festa del primario. L'ispezione è d'iniziativa, ma i risultati investigativi potrebbero confluire in una informativa alla Procura di Napoli per una ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Secondo la denuncia di ieri del consigliere regionale dei Verdi e componente della commissione Sanità, Francesco Emilio Borrelli, il reparto «è stato chiuso con dimissione di tutti i pazienti nella notte tra venerdì e sabato scorsi per consentire a medici e infermieri di partecipare alla festa organizzata in un locale a Pozzuoli dal neo primario per celebrare il nuovo incarico». Il direttore dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza ha annunciato ieri di aver disposto la sospensione del primario in attesa di accertamenti.

FORLENZA: IL PRIMARIO NEGA TUTTO. «Ho avuto un confronto con il dottor Pignatelli che ha negato tutto: la chiusura del reparto, l'interruzione di pubblico servizio e il fatto di aver trasferito i pazienti. Il medico rimane comunque sospeso. Ora sto aspettando la relazione del servizio ispettivo dell'azienda - ci vorrà qualche giorno - che verificherà tutte le posizioni: degli operatori sanitari e dei medici coinvolti e anche naturalmente quelle dei pazienti. È un danno di immagine colossale. Stavamo lavorando al meglio per il bene della struttura e questa è una tegola notevole. Siamo pronti a costituirci parte civile se ci sarà il rinvio a giudizio del medico». Così il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Mario Forlenza. «C'è anche l'interessamento dei Nas di Napoli - aggiunge il Dg - con una loro autonoma iniziativa per l'interruzione di servizio pubblico. Ci hanno chiesto di avere tutte le informazioni e stiamo collaborando». 

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