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13 Luglio 2018 - 18:22
La struttura di Fuorigrotta è pericolante. L'altro giorno il crollo di un albero
NAPOLI. Sferisterio, “gloria” di un recente passato e oggi completamente sventrato. Proprietà della Sacs Srl, edificato nel 1940 e ultimato dieci anni più tardi, fu teatro di incontri nazionali e internazionali di pelota, ping pong e tamburello. Sotto vincolo della Soprintendenza ai Beni Archeologici è attualmente una delle tante costruzioni lasciate nel più assoluto degrado anche da parte delle istituzioni nonostante i vari progetti di recupero più volte annunciati. Quel che resta ormai dell’ex Sferisterio è solo uno scheletro di tufo ricolmo di rifiuti nocivi e rifugio di senza tetto nel già di per sé difficile quartiere di Fuorigrotta.
La Società, attività concessioni sportive Sacs, pur non essendosi sciolta non ha ancora messo in sicurezza l’edificio nonostante le pressanti sollecitazioni da parte della vicepresidente Mariarosaria Russo della Municipalità Dieci, e oggetto di interrogazione consiliare da parte del consigliere comunale Vincenzo Moretto. «Una struttura che potrebbe essere riqualificata se solo ci fosse più attenzione e responsabilità da parte dell’amministrazione comunale» dichiara Moretto. Da 21 anni in Consiglio comunale e confermato per ben 5 consiliature consecutive, è più volte ritornato sulla questione e proprio nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione per sollecitare il recupero della struttura. «Fortunatamente l’albero caduto mercoledì scorso non ha fatto nessuna vittima e come detto nel Question time in Consiglio comunale giorni fa, ci sono stati diversi incidenti passati finiti male in vari punti della città, l’albero caduto al Vomero, il palo a via Caracciolo, i calcinacci nella Galleria Umberto. In questi casi quasi mai esce il colpevole e ciò produce anche maggiore disattenzione perché si parte dal principio che nessuno passa nulla e i guai sono solo di chi ci rimette la vita». Perché allora l’avvocatura del Comune non costringe i proprietari a mettere in sicurezza l’area? «Lo dovrebbe fare per legge- continua Moretto – ma forse per trascuratezza non lo fa. Sono cose che andrebbero messe in calendario di somma urgenza essendo prevedibili. C’è tempo per intervenire e intervenire bene nell’interesse dei cittadini e della città». A ribadire il concetto anche la consigliera municipale Laura Carcavallo: «La messa in sicurezza è un problema comunale in quanto il Comune è tenuto a sollecitare il proprietario della struttura, ma la situazione va sbloccata mediante l’Ufficio legale, visto che se ieri è caduto l’albero tra un mese potrebbe anche cadere l’intera struttura già pericolante e provocare un disastro in una zona densamente popolata e ad alto transito di autoveicoli, compreso lo snodo cruciale dell’ingresso della Galleria Laziale». Per la riqualificazione dello Sferisterio furono previsti interventi e progetti che negli anni si sono poi arenati. L’ultimo più ambizioso risalente al 2002 e rimasto lettera morta, prevedeva un cinema, una ludoteca e un centro commerciale, e l’integrazione di un parcheggio sotterraneo. Divenuto simbolo anticamorra dopo le vicende che lo videro protagonista nell’86 di un incendio doloso fu distrutto completamente e da allora attende ancora la rinascita.
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