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Sequestrata impresa funebre ad Arzano, l'ombra del clan Ferone

Sequestrata impresa funebre ad Arzano, l'ombra del clan Ferone

Nuova scure sul Comune, dei servizi "abusivi" beneficiavano politici e funzionari eccellenti. Blitz dei carabinieri

ARZANO. Sigilli a impresa funebre, operava in assenza di titolo abitativo e requisiti. L’ombra del clan Ferone costola degli Amato-Pagano. Una nuova scure cala sul comune di Arzano considerato che tra i beneficiari dei servizi funerari “abusivi” vi sarebbero politici e funzionari eccellenti. Avrebbe svolto l’attività da circa un anno in maniera totalmente abusiva fin quando i carabinieri della locale Tenenza, guidati dal comandante Passamonti e coordinati dal capitano della Compagnia di Casoria Francesco Filippo, hanno apposto i sigilli e sanzionato amministrativamente l’attività. Secondo indiscrezioni trapelate da ambienti istituzionali, dal comune non sarebbero partiti i dovuti controlli di verifica e il fatto che abbia svolto attività in violazione del regolamento di Polizia mortuaria e non solo, lascia trasparire più di qualche dubbio. E si sa che quando la macchina della giustizia si mette in moto difficilmente non riserva sorprese. L’impresa sarebbe legata in via diretta ad ambienti controindicati e il fatto che abbia operato introitando soldi senza titoli, potrebbe decretare e certificare una sfilza di complicità tutte da verificare. E come se non bastasse il grave danno d’immagine alla città appena da qualche anno ritornata alle urne dopo lo scioglimento per camorra del 2015: ora si balena anche il presunto mancato versamento delle tasse di affissione. Intanto, in attesa degli obbligatori adempimenti municipali fino ad oggi non ottemperati, la politica tace. Mentre i clan dimostrano di avere il controllo della città dentro e fuori dal palazzo.

Bruno Giansante

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