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06 Luglio 2015 - 18:03
La Soprintendenza: da tempo una situazione critica
ERCOLANO. Dalle 13 di oggi gli scavi archeologici di Ercolano sono chiusi a causa «della carenza di personale di vigilanza». La notizia arriva direttamente dalla Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. «Nell’amareggiarsi per i disagi causati ai visitatori», la Soprintendenza «sottolinea la criticità della situazione che da tempo ormai grava sui siti archeologici vesuviani». La condizione di Ercolano è particolarmente complicata «poiché per l’area archeologica sono disponibili solo 36 addetti alla vigilanza distribuiti su 5 turni (mattina, pomeriggio, notte, franco e riposo). Il che significa disporre di un massimo di 6/7 custodi per turno per un’area di 4,5 ettari, dotata di 3 ingressi, anch’essi da sottoporre a controllo. Questi numeri - conclude la Soprintendenza - ci consentono normalmente di garantire la tutela del monumento, ma non l’ottimale pubblica fruizione, obbligandoci nel migliore dei casi a un’apertura a rotazione di alcune delle più significative domus del sito». Nella circostanza specifica verificatasi per il turno pomeridiano di oggi, l'assenza imprevista per malattia di poche unità di servizio ha reso impossibile per motivi di sicurezza l’apertura del sito.
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