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Lancio delle bottiglie, il gioco dei babybulli sul Lungomare

Lancio delle bottiglie, il gioco dei babybulli sul Lungomare

Tiro al bersaglio sugli scogli

NAPOLI. In gita sul Lungomare? Sì ma per creare problemi e mettere in luce tutto il peggio che c’è. È così che una pariglietta di ragazzini, dai 12 ai 15 anni, ieri a ora di pranzo, dopo aver bevuto alcune birre - comprate in zona- ha deciso di giocare al tiro a bersaglio e a cominciato a lanciare il vetro sugli scogli. 
Ad ogni lancio una risata e giù parolacce e bestemmie. Ad ogni lancio schegge che volavano e applausi. A quelli più bravi, ovvero a chi riusciva a lanciare la bottiglia direttamente a mare, una birra in regalo. 
Viste le facce nessuno è intervenuto. Il gioco si è fermato solo per pochi minuti, il tempo di far passare una pattuglia della polizia senza dare nell’occhio. Un intermezzo nel quale ovviamente nessuno dei ragazzini si è mosso. Ad assistere alla scena decine di persone. Per alcuni ragazzi il gioco era fonte di ilarità. Gli adulti acceleravano il passo sperando quasi di passare inosservati. 
«Il segnale? Quello che le babygang, seppure per gesti così stupidi e asociali, ha campo libero. Nessuno interviene per timore di diventare poi il bersaglio di questa miriade di ragazzini che non ha più regole» Maurizio Marzocco, sociologo, torna ad analizzare un sistema che sta diventando quotidianità: «In questi giorni abbiamo assistito ad aumento esponenziale di questi episodi: lanci di oggetti contro i passanti al centro dirzionale, rapine messe a segno da quindicenni, atti vandalici nelle aree della movida. Il terreno di battaglia diventano i luoghi cittadini quelli altrimenti irraggiungibili. È come se si mettesse in moto un meccanismo di rivalsa contro coloro che, a giudizio di chi vive in periferia e nelle fasce urbane degradate, una sorta di scotto da pagare. ed ecco che il fenomeno diventa plateale. Anzi si dà il meglio del peggio». 
Una teoria con la quale concordano anche molti gestori di locali sia sul Lungomare che a Chiaia, nella zona frequentata dal popolo della movida. «Quando li vedi assumere atteggiamenti guappeschi capisci subito che sono in cerca di risse o di fare a botte. E muovendosi in branco hanno logicamente la meglio».

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