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Picchiato socio dello “Shabby": inscenata finta rapina

Picchiato socio dello “Shabby": inscenata finta rapina

Panico in via Pessina due pomeriggi fa. I testimoni hanno visto le pistole

di Luigi Sannino

NAPOLI. Un pestaggio collegabile agli incendi dolosi che hanno distrutto i due bar “Le Shabby Cafè” del gruppo di imprenditori Bonavolta di San Giovanni a Teduccio. Ma per non farlo sembrare tale, gli aggressori dell’altro ieri al 32enne Salvatore (fratello di Mariano arrestato dalla polizia il 18 luglio scorso per droga), l’hanno mascherato da rapina portando via alla vittima lo scooter e 4mila euro che aveva addosso. Erano una decina, secondo il racconto di alcuni testimoni e della vittima, alcuni dei quali secondo gli investigatori provenienti dal quartiere orientale di Napoli. 
Salvatore Bonavolta (che non è coinvolto nell’inchiesta che mandò ai domiciliari il fratello e il nipote Luigi) alle 18 circa di martedì usciva dallo studio di un avvocato in via Pessina e nei pressi dello “Shabby Cafè” (chiuso da novembre scorso dopo il micidiale ordigno che lo distrusse) improvvisamente si è trovato circondato da una decina di uomini scesi da 5 o 5 scooter. L’aggressione è stata violenta e fulminea, con il vantaggio per i malviventi del fattore sorpresa. A parte la palese inferiorità numerica, a causa della quale il 32enne è stato scaraventato a terra e colpito da calci e pugni intervallati da offese e minacce. L’arrivo tempestivo di una Volante della polizia, chiamata da uno dei passanti o automobilisti terrorizzati, ha evitato il peggio. 

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