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Affittacamere e B&B, il Comune verso la stretta. E parte la raccolta firme

Piano urbanistico in aula: petizione all'esterno del Consiglio comunale

Affittacamere e B&B, il Comune verso la stretta. E parte la raccolta firme

Una stretta su B&B e affittacamere. È la novità in discussione oggi al consiglio comunale di Napoli nell'ambito del dibattito sul Puc, piano urbanistico comunale (in sostanza, il vecchio piano regolatore). Le nuove linee di indirizzo sono oggi in discussione nell'assise cittadina. E tra le novità c'è l'idea di inserire alcune disposizioni per fermare l'apertura indiscriminata di B&B e affittacamere nel centro cittadino che rischiano di snaturare il centro storico e far fuggire i residenti dalla parte antica della città.

IL PROVVEDIMENTO

Ma cosa dice il provvedimento in discussione oggi? Nell'allegato alla delibera firmata dal sindaco Gaetano Manfredi e dal vicesindaco con delega all'Urbanistica Laura Lieto, si legge: 

"Contenere e invertire i processi di gentrificazione attraverso una pluralità di azioni sia sul versante dell’offerta abitativa pubblica convenzionata e di sostegno all’affitto per le fasce sociali fragili: categorie familiari disagiate, immigrati, studenti universitari, anziani, sia sul versante del governo delle attività ricettive extra-alberghiere con la regolamentazione delle destinazioni abitative, contingentamento delle attività ricettive extra alberghiere in specifiche parti della città storica, sia con forme di controllo capillare sul rispetto delle norme nazionali in materia e di quelle edilizie comunali".

Oltre le indicazioni di principio, in termini pratici il Comune valuta anche la "sospensione temporanea delle comunicazioni al Suap per gli affitti brevi nell'area del centro storico Unesco nelle more dell'approvazione del Piano urbanistico definitivo" 

LA PROTESTA

Un provvedimento troppo generico, però, secondo associazioni e cittadini che hanno protestato questa mattina all'esterno del consiglio comunale presentando una petizione popolare.

«Con la petizione - spiega Alfonso De Vito attivista dello sportello per la casa - chiederemo al Comune un processo controllato e delle soglie massime per l'autorizzazione ad aprire case vacanza, provvedimenti già attuati in Italia e in Europa e nell' immediato il blocco di nuovi B&B in zona A e in area Unesco dove prolificano questo tipo di strutture. Chiediamo inoltre di interrompere la vendita del patrimonio pubblico per rivalorizzarne l'uso residenziale».

«Il documento dell'amministrazione che oggi va al voto in Consiglio Comunale - ha aggiunto Chiara Capretti della Campagna Resta Abitante - si caratterizza per vaghezza e ambiguità. Il rischio è che ci si limiti a intervenire solo sui casi più eclatanti come per i bassi. L'amministrazione da un lato annuncia di voler attivarsi per bloccare l'espulsione degli abitanti dal centro storico ma poi prevede nuova edificazione privata a Napoli Est spiegando che così intende recuperare le residenze che si perdono nel centro antico».

Ci saranno molti punti di raccolta firme - hanno spiegato i promotori della petizione che verranno indicati da appositi manifesti affissi in città - puntando a ad arrivare presto a diecimila firme. «È una battaglia che l'amministrazione non vuole combattere sul serio se non riceve una decisa spinta sociale. Noi non facciamo la guerra al turismo ma siamo contrari una turistificazione senza limiti e senza tutele sociali», chiosano gli organizzatori. 

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