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Il caso
23 Giugno 2024 - 15:46
Lo striscione inneggiante Daniele De Santis, ultras romanista condannato per l'omicidio del tifoso del Napoli Ciro Esposito
«Daniele De Santis figlio di Roma». Ancora una volta a Roma compare uno striscione inneggiante a Daniele De Santis, l'ultras romanista condannato per l'omicidio del tifoso del Napoli Ciro Esposito avvenuto il 3 maggio 2014.
La segnalazione giunge da un profili social dei tifosi, su Facebook, dove il post è stato più volte condiviso e commentato. Un gesto che riapre vecchie ferite e mette in discussione la civiltà e il rispetto nel mondo del calcio.
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Da segnalare che diversi tifosi romanisti si sono dissociati. «Sono romanista e mi dissocio, è vergognoso. Non è un ultras ma un assassino» uno dei commenti sulle pagine degli ultrà.
Non è la prima volta che si verificano episodi simili nella Capitale: a fine maggio, infatti, si è registrata una situazione analoga proprio nei pressi dello studio dell'avvocato che difese la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, insieme ai colleghi napoletani Angelo e Sergio Pisani.
In quell'occasione, i tre avvocati presentarono una denuncia-querela alla Procura di Roma ipotizzando i reati di diffamazione aggravata, minacce, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale ed etnica.
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LA CONDANNA DEFINITIVA
Il 25 settembre 2018 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per Daniele De Santis, l'ultras della Roma responsabile dell'omicidio del tifoso napoletano Ciro Esposito, morto a causa delle ferite da arma da fuoco riportate nei pressi dello stadio Olimpico poco prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina il 3 maggio 2014. La Cassazione ha confermato il verdetto della Corte d'Appello che aveva ridotto la condanna da 26 a 16 anni per De Santis, respingendo il ricorso presentato dal tifoso romanista.
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