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Obesità, si studia l'ereditarietà

Un napoletano guida lo staff di ricerca

Obesità, si studia l'ereditarietà

napoli. E se l’obesità fosse ereditaria? Uno studio di un gruppo di ricercatori del Centro Helmholtz Munich conferma l’ipotesi. Analizzando delle molecole di Rna contenute negli spermatozoi al momento del concepimento, lo studio ha affermato il ruolo determinante dell’epigenetica paterna «nello stato di salute del figlio».

Ad impressionare, due affermazioni: non solo l’ereditarietà epigenetica dell’obesità ma anche la funzione decisiva dell’epigenoma paterno, fino ad ora considerato marginale. Il Roma ne parla con Raffaele Teperino, napoletano, a capo del gruppo di ricerca “Environmental Epigenetics”. 

Cosa vi ha spinti ad intraprendere questa ricerca?

«L’Helmholtz Munich ha come priorità lo studio delle malattie complesse, tra cui diabete e obesità. Il mio gruppo si occupa di capire e studiare l’influenza dell’ambiente sui genitori e come la loro salute al momento del concepimento incida sullo sviluppo dei figli e sul loro rischio di sviluppare diabete e obesità in età adulta. In questo studio, in particolare, ci siamo focalizzati sui padri per dare una risposta definitiva all’ipotesi di un loro ruolo chiave e per provare a capire i meccanismi epigenetici alla base di questo fenomeno».

Qual è l’apporto della ricerca alla comunità scientifica?

«Questo studio ha dimostrato – usando dati accurati da più di 3mila famiglie – che l’indice di massa corporea (Bmi) dei padri al momento del concepimento è un fattore sufficiente (e indipendente dal rischio genetico e da quello associato allo stile di vita del nucleo familiare) a determinare il rischio dei figli di sviluppare obesità tra infanzia e adolescenza. Dal punto di vista molecolare, invece, lo studio sui topi ci ha permesso di dimostrare – per la prima volta – la trasmissione di materiale epigenetico dallo spermatozoo all’ovocita e seguire il suo accumulo e la sua funzione nelle fasi di sviluppo embrionale».

Quando l'ipotesi è diventata certezza?

«La certezza è arrivata a seguito dello studio sugli embrioni di topo che ha confermato la trasmissione di materiale epigenetico dallo spermatozoo al concepimento. Per la prima volta, questo processo è diventato visibile e ha cambiato il paradigma dell’ereditarietà». Dopo questa scoperta sarà maggiore l’attenzione rivolta alla salute paterna prima del concepimento in modo tale da prevenire determinate patologie.

Ma cosa comporta l’essere obesi?

«L’obesità è una malattia complessa e molto pericolosa in quanto aumenta in maniera significativa il rischio di contrarre altre patologie, tra cui il diabete, le malattie cardiovascolari (ad oggi prima causa di morte al mondo) e anche alcune forme di cancro. Purtroppo, l’incidenza di obesità nei bambini sta aumentando in maniera esponenziale. La nostra ricerca – ponendo l’accento sull’importanza della salute dei padri al concepimento – ha come obiettivo quello di ridurre l’incidenza di obesità infantile contrastandone il rischio legato alla ereditarietà epigenetica paterna».

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