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Camorra
29 Giugno 2024 - 18:58
Le indagini della polizia ai Quartieri
NAPOLI. Tre ferimenti in 10 giorni, nessun collegamento diretto ma un unico filo rosso conduttore: i giovani dei Quartieri Spagnoli con cognomi importanti o imparentati con vecchi ras (non necessariamente in senso anagrafico) hanno preso in mano le redini della malavita organizzata nei vicoli tra via Toledo e corso Vittorio Emanuele. I clan storici esistono ancora, attenzione; purtroppo per la sicurezza pubblica però, le nuove generazioni non avrebbero le stesse capacità di mediazione. Così, sta succedendo che prima si spara e poi si discute. Come potrebbe essere accaduto per gli agguati a Pietro Savio, al 17enne gambizzato in vico San Liborio e ai Banchi Nuovi in occasione del duplice ferimento Saltalamacchia-Bianco. Anche se quest’ultimo caso sarebbe diverso dagli altri due e non solo perché c’è andato di mezzo l’innocente pizzaiolo.
Le indagini proseguono a spron battuto e, in attesa della svolta decisiva, avrebbero accertato che per prima del ferimento di Pietro Savio e dell’agguato al 17enne si sarebbero verificate dei litigi cui sarebbero seguite a stretto giro le vendette a colpi d’arma da fuoco: quindi, delitti d’impeto e non pianificati, quantomeno non in tempi lunghi. Mentre invece Nunzio Saltalamacchia sarebbe stato il bersaglio di un agguato studiato a tavolino e pianificato, opera secondo inquirenti e investigatori di persone che avrebbero monitorato per giorni le abitudini del 21enne, senza escludere la possibilità di un “filatore” presente ai Banchi Nuovi nei pressi del bar. Non è escluso che anche il terzo amico, oltre al cugino del ras Eduardo, potesse essere nel mirino dei sicari. Anch’egli è incensurato. Mentre è certo che il 25enne pizzaiolo si sia trovato sulla traiettoria dei proiettili solo perché era vicino agli altri ed è stato colpito nel fuggi fuggi generale dopo il primo sparo.
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