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La battaglia sulla riforma
06 Luglio 2024 - 08:30
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
NAPOLI. «Abbiamo disposto per le nostre Asl e aziende sanitarie che siano messe a disposizione integrazioni salariali di 100 euro orari per i medici che decidono di dare un impegno nei Pronto soccorso, anche con lavoro straordinario». È l’ultima spiaggia. Mentre la legge sull’autonomia differenziata, appena entrata in vigore, minaccia di sottrarre ancora più medici alla sanità campana, Vincenzo De Luca tenta un’ultima mossa per non continuare a sguarnire i Pronto soccorso degli ospedali della regione, già in grande sofferenza.
«ARRIVIAMO AL LIMITE MASSIMO DI IMPEGNO FINANZIARIO». Il governatore ammette che si tratta di un «ultimo tentativo, arriviamo al limite massimo di impegno finanziario che ci è consentito, io credo che sia giusto farlo. Oltre questo la Regione Campania non può fare nulla», avverte. Il presidente della Campania ricorda inoltre che «abbiamo fatto un concorso unico regionale per avere la disponibilità di medici dell’emergenza, ma abbiamo trovato una cinquantina di unità, numero del tutto insufficiente».
«È IL GOVERNO CHE DEVE METTERCI I SOLDI». Altro che autonomia differenziata, secondo De Luca il problema troverà una soluzione solo se il Governo nazionale, al contrario, «raddoppia le retribuzioni per i medici impegnati nei Pronto soccorso, se riduce l’età pensionabile per questa fascia di professionisti e se consente la contrattualizzazione dei giovani medici impegnati nelle scuole di specializzazione».
POCHE SPERANZE DAI CONCORSI. De Luca spiega che la Regione ha già dato disposizione ai direttori generali di proseguire con concorsi mirati per i singoli territori, «ma posso già dire che non ci sarà la disponibilità di specialisti per l’emergenza».
IL RISCHIO CHE CON L’AUTONOMIA VADA PEGGIO. Una situazione, quella della sanità, che rischia di peggiorare ulteriormente con l’autonomia differenziata, visto che le Regioni del Nord potranno aggiungere, oltre alla retribuzione prevista dal contratto nazionale, anche «un contratto integrativo regionale ai medici perché hanno le risorse», ricorda De Luca, attraendo medici dalla Campania.
FONDI UE, ATTACCO A MELONI. Proprio sulle risorse torna a battere De Luca. Che rimette nel mirino il Governo per l’annosa questione dei Fondi Ue, in attesa di siglare l’accordo di coesione: «Meloni verrà a siglare l’accordo per il miliardo e 200 milioni di Bagnoli. Vedere il presidente del Consiglio che viene a Napoli a pubblicizzare i soldi investiti dalla Regione è un bell’evento», ha aggiunto ironicamente De Luca, ripetendo poi di ritenere che l’intervento a Bagnoli «andava finanziato con fondi nazionali e non togliendo i fondi ai Comuni dell’area metropolitana di Napoli e della regione».
BORDATA ANCHE A MANFREDI. Sul tema dei fondi De Luca non rinuncia a lanciare un nuovo siluro anche all’indirizzo del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Il 16 luglio si inaugura la linea 6 della metropolitana di Napoli, che collega Fuorigrotta, Chiaia, a piazza Municipio. È un’opera che è costata oltre 700 milioni. Di questi, il Comune di Napoli stanzia 53 milioni, la Regione Campania 600 milioni, dieci volte di più. Come sempre la Regione Campania è l’ente che stanzia più di tutti».
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