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Malanapoli
06 Luglio 2024 - 09:02
Droga, salva la vedova del ras
NAPOLI. Piazza di spaccio di cocaina alla Maddalena, arriva lo “sconto” per la vedova del boss Buonerba. Dopo la condanna a 4 anni rimediata in primo grado, Emanuela Iaccarino, nonostante un quadro indiziario a dir poco schiacciante, è riuscita a limitare i danni nel secondo grado di giudizio.
La terza sezione della Corte d’appello di Napoli, condividendo le argomentazioni del suo difensore, l’avvocato Antonio Rizzo, ha concesso alla spacciatrice le attenuanti generiche, rideterminando così la pena in 2 anni e 8 mesi di carcere. La vicenda che ha portato alla sbarra Iaccarino risale a inizio marzo, quando per lei sono scattate le manette.
Protetta da due telecamere a circuito chiuso e dalle mura del suo appartamento, si sentiva al sicuro e la sua abitazione era diventata una piazza di spaccio di cocaina attiva a ogni ora del giorno. Emanuela Iaccarino, 42enne vedova di Salvatore Buonerba, esponente di punta dell’omonimo clan con base in via Oronzio Costa scomparso nel 2017, non aveva però fatto i conti con l’intraprendenza e il fiuto investigativo dei poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Decumani.
Appresa la notizia dell’esistenza di una nuova base di droga in via Maddalena, uno dei detective ha infatti deciso di travestirsi da rider e, non appena un turista ha aperto il portone dell’edifico al civico 52, ecco che è scattato il blitz. In una manciata di secondi la donna si era così ritrovata con la polizia in casa e le manette strette ai polsi.
La retata è scattata nel primo pomeriggio e aveva visto ancora una volta entrare in azione i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato di via San Biagio dei Librai, profondi conoscitori del territorio, sempre molto attenti alle mosse di micro e microcriminalità. Anche quella volta la retata aveva dato i suoi frutti e nelle maglie della giustizia era finita una donna, Emanuela Iaccarino, già nota per il suo legame sentimentale: la 42enne è infatti la vedova di Salvatore Buonerba, esponente dell’omonima famiglia di mala vicina ai Mazzarella e a lungo in lotta con i Sibillo, scomparso nel 2017 dopo aver scontato una condanna a oltre dieci anni.
Tornando al blitz, la retata era stata possibile grazie a un’intuizione di uno dei poliziotti del commissariato Decumani. L’edificio nel quale era stata impiantata la piazza di spaccio non era infatti per nulla facilmente accessibile. Oltre che dal portone di ingresso, l’appartamento era infatti protetto da due telecamere di sicurezza, piazzate proprio per monitorare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Travestendosi da rider, con tanto di zaino, l’investigatore è però riuscito a raggiungere il piano e in men che non si dica la spacciatrice è stata circondata e arrestata.
La perquisizione aveva dato i suoi frutti. La polizia ha infatti scoperto e sequestrato 5 grammi di cocaina, un bilancino, una forbice, delle bustine di plastica per il confezionamento delle dosi e una tessera rettangolare per il taglio della “roba”. Sotto sequestro anche due microcamere, due monitor, un block notes con della contabilità.
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