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Il patto

Chiese aperte alle iniziative culturali, accordo Comune-Arcidiocesi

Online il “catalogo" con le caratteristiche strutturali di ogni chiesa convenzionata

Chiese aperte alle iniziative culturali, accordo Comune-Arcidiocesi

Don Antonio Loffredo

NAPOLI. Chiese sempre più vuote? Non più dopo la decisione, concordata tra Comune e Arcidiocesi di Napoli, di aprire le chiese alle iniziative culturali dedicate ai cittadini.

Un patto tra Istituzione e Religione che trova nel sociale il suo maggior punto d’incontro.

Da un lato la Chiesa potrà valorizzare spazi che, oltre a luoghi di culto, rappresentano per la città anche uno storico patrimonio culturale. Dall’altro, l’Amministrazione comunale potrà dare attuazione alla politica di inclusione delle zone periferiche partenopee, promossa dalla Giunta Manfredi. 

«Questo accordo è perfettamente in linea con la visione dell'Amministrazione di realizzare una Napoli policentrica che mira allo sviluppo sociale e culturale di tutta la città» spiega il primo cittadino Gaetano Manfredi. 

Ad essere coinvolte, infatti, sono circa trenta chiese ubicate anche nelle municipalità più limitrofe, tra queste: Barra, San Giovanni a Teduccio, Scampia, Chiaiano, Secondigliano, Poggioreale, Camaldoli, Doganella e Centro Direzionale

Restituire una voce intellettuale a periferie di cui spesso si evidenziano solo i disagi è un obiettivo che si rafforza con la complicità della Chiesa. Attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini, «le nostre chiese, oltre che spazio sacro, possono diventare spazio santo, ovvero luogo in cui si edifica l'uomo nella dimensione culturale oltre che cultuale, perché, come dice un padre della Chiesa, sant'Ireneo di Lione, la gloria di Dio è l'uomo vivente» spiega il direttore del Museo Diocesano dell'Arcidiocesi di Napoli Don Antonio Loffredo.

In sinergia, il Comune si impegnerà a concordare nella sua programmazione culturale eventi in grado di includere “diverse forme di espressione artistica come mostre temporanee, opere d'arte, rassegne musicali, coreutiche, teatrali” che, senza ostacolare “le attività pastorali e di culto”, l’Arcidiocesi ospiterà gratuitamente nelle sue strutture. Non rientrano gli incontri a carattere politico o ad uso conviviale e privato in quanto non conformi agli obiettivi della Convenzione.

I cinque decanati interessati, dal numero cinque al numero nove, non più marginati alla sfera cristiana, sono pronti ad accogliere la cultura in casa loro.

A tal proposito, è già online sul sito del Comune di Napoli un catalogo con elencate tutte le caratteristiche strutturali di ogni chiesa convenzionata (capienza, numero di sale, parcheggi, orari), “al fine di offrire ai potenziali interessati uno strumento utile per la formulazione di proposte di eventi da sottoporre alla valutazione del Comune e dell’Arcidiocesi”.

 

 

 

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