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Ponticelli pronta a scoppiare
10 Luglio 2024 - 09:42
NAPOLI. Lo avevano seguito a bordo di un’auto e sono entrati in azione appena si è presentata l’occasione. I due sicari avevano l’ordine di uccidere Emanuele Pietro Montefusco, 48enne soprannominato “Pierino”, fratello del più noto Salvatore Montefusco detto “Zamberletto”, ras dell’isolato 17 del rione de Gasperi secondo gli investigatori.
La missione è riuscita alla perfezione e ora ci si interroga sul movente: vendetta trasversale come in questi tragici casi si pensa immediatamente o ritorsione per qualche ragione al momento oscura? Nella prima ipotesi si guarderebbe al clan De Micco, accerchiato da un’alleanza composta dalla maggior parte degli altri gruppi di camorra di Ponticelli; nella seconda, le indagini sarebbero ancora più difficili.
La vittima comunque, non apparteneva a nessuna formazione malavitosa: lavorava come ambulante e in particolare, vendeva rotoloni di carta. L’agguato è scattato alle 10 di ieri in via Argine, all’altezza del civico 91. I killer viaggiavano a bordo di una macchina scura e con i vetri fumé, probabilmente rubata e con una targa falsa. Emanuele Pietro Montefusco era da solo e stava camminando quando la canna di una pistola è sbucata dal finestrino del lato passeggeri.
Sono partiti in rapida successione almeno cinque proiettili, quanti i bossoli trovati a terra, tre dei quali sono andati a segno all’addome e al torace. Il 48enne è morto all’istante. Pochi minuti e sul posto sono accorsi i carabinieri della compagnia Poggioreale con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale, che stanno conducendo le indagini partendo dal profilo e dalla strettissima parentela di “Pierino”. Circostanza da cui non si può prescindere, ritenuto che la novità più importante dell’ultimo anno nel panorama malavitoso di Ponticelli è proprio la scita del gruppo dell’“isolato 17”, la cui base si trova nell’ex regno dei Sarno.
L’omicidio è clamoroso proprio per questo motivo e gli stessi investigatori si starebbero preparando al peggio facendo contemporaneamente gli scongiuri. Le stagioni di sangue nel quartiere non sono state una rarità, anzi: bastai pensare all’autobomba destinata a Luciano Sarno alle più recenti fibrillazione tra i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa e tra l’isolato 17 alleato dei D’Amico “Fraulella” sempre con i “Bodo” a suon di bombe e “stese”.
Sul luogo dell’agguato i militari dell’investigazione scientifica hanno compiuto rilievi in lungo e in largo, acquisendo pure le immagini della videosorveglianza di zona. L’obiettivo è scoprire una traccia concreta e seguirla per cerchiare in rosso i nomi dei possibili colpevoli, anche se ormai nei clan l’elenco dei componenti dei gruppi di fuoco è piuttosto variabile. Il killer, specializzato e quasi infallibile, non esiste più. Fino a tarda sera gli uomini dell’Arma hanno sentito i familiari e i conoscenti della vittima, che girava tranquillamente per Ponticelli non ritenendo di avere alcunché da temere. Invece era finito nel mirino e ieri mattina il mini commando di morte non ha fallito.
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