Tutte le novità
Camorra di Ponticelli
10 Luglio 2024 - 20:14
Indagini a cura dei carabinieri
NAPOLI. E’ sempre più battuta la pista dell’attacco del clan De Micco in relazione all’omicidio di Emanuele Pietro Montefusco, sia che si sia trattato di una vendetta trasversale nei confronti del fratello Salvatore che nell’ipotesi di un’azione tesa a dimostrare la propria potenza camorristica. Anche perché negli ultimi mesi l’alleanza anti “Bodo” si sarebbe allargata: prima c’era stato un accordo tra l”isolato 17” del Rione De Gasperi e i D’Amico “Fraulella” del parco “Conocal”; poi la diffusione sui social e in particolare su Tik Tok di una videochiamata tra esponenti del gruppo del ras soprannominato “Zamberletto” e i detenuti della paranza del lotto 0 di Ponticelli, dove proprio tre giorni fa un’esplosione di fuochi d’artificio ha salutato due assoluzioni importanti e la scarcerazione di Martina Minichini.
Con il passare delle ore stanno cadendo tutti i dubbi su un altro movente, pure ritenuto possibile all’inizio degli accertamenti. Emanuele Pietro Montefusco, che non aveva alcun ruolo nella camorra di Ponticelli e lavorava come venditore ambulante, non era il bersaglio in quanto tale ma solo per lanciare un messaggio ad altri: esclusivamente al gruppo dell’isolato 17” o più in generale all’alleanza anti De Micco. Intanto continuano le indagini dei carabinieri e la dinamica è stata ricostruita compiutamente: il 48enne era da solo in via Argine quando dall’autovettura con i killer è spuntata la pistola che lo ha ucciso. Gli assassini erano in due e alcune immagini di telecamere ne avrebbero individuato il passaggio, senza però permettere di visualizzare in maniera utile la loro fisionomia. I killer infatti viaggiavano a bordo su una macchina scura e con i vetri fumé, probabilmente rubata e con una targa falsa. Emanuele Pietro Montefusco era da solo e stava camminando quando la canna di una pistola è sbucata dal finestrino del lato passeggeri. Sono partiti in rapida successione almeno 5 proiettili, quanti i bossoli trovati a terra, 3 dei quali sono andati a segno all’addome e al torace. L’uomo è morto all’istante.
Pochi minuti e sul posto sono accorsi i carabinieri della compagnia Poggioreale con i colleghi del Nucleo investigativo del comando provinciale, che stanno conducendo le indagini partendo dal profilo e dalla strettissima parentela di “Pierino”. Circostanza da cui non si può prescindere, ritenuto che la novità più importante dell’ultimo anno nel panorama malavitoso di Ponticelli è proprio la nascita del gruppo dell’”isolato 17”, la cui base si trova nell’ex regno dei Sarno. L’omicidio è clamoroso proprio per questo e gli stessi investigatori si starebbero preparando al peggio facendo contemporaneamente gli scongiuri. Le stagioni di sangue nel quartiere non sono state una rarità, anzi: basti pensare all’autobomba destinata a Luciano Sarno alle più recenti fibrillazione tra i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa e tra l’”isolato17” alleato dei D’Amico “Fraulella” sempre con i “Bodo” a suon di bombe e “stese”.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo