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Chioschi di Mergellina
11 Luglio 2024 - 20:04
NAPOLI. Un ordine del giorno, firmato ieri dal consigliere Rosario Andreozzi, in cui «si impegna l’amministrazione a prevedere un nuovo piano di regolamentazione, gestione, localizzazione e valorizzazione dei chioschi e delle edicole». È un primo risultato ottenuto dai gestori dei chioschi di Mergellina dopo mobilitazione in seguito alla chiusura delle attività risalenti alle scorse settimane dopo plurimi interventi della Polizia Municipale che ha ravvisato irregolarità (a partire dalla mancata autorizzazione paesaggistica in riferimento al decreto legislativo 42 del 2004 e la non stanzialità dei manufatti non rispettata). Una delegazione dei gestori delle attività saranno ricevuti al Comune mercoledì 17 luglio alle ore 16. In tale giornata ci sarà il consiglio comunale, credo che si sospenderà il consiglio per ascoltare le loro ragioni.
Ieri un gruppo ha tenuto un sit-in di qualche ora in via Verdi, senza però incontrare alcun esponente del consiglio comunale. Chi ha gestito i chioschi in questi anni batteranno su un tasto: una riapertura almeno provvisoria per il resto dell’estate, stagione in cui vengono garantiti i maggiori introiti. Nel frattempo, è aperta l’istruttoria alla Procura di Napoli che sta studiando la situazione. Nell’ordine del giorno firmato da Andreozzi si fa riferimento alla legge del 30 dicembre 2018 numero 145 che all’articolo 1 comma 686 ricorda come «al fine di promuovere e garantire obiettivi di politica sociale connessi alla tutela dell’occupazione» ha previsto la non applicabilità alle attività del commercio al dettaglio su aree, come chioschi (ed edicole) della Direttiva Bolkestein approvata il 12 dicembre 2006 123 C’è che intende semplificare le procedure amministrative, eliminare l'eccesso di burocrazia ed evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità o per coloro che intendono stabilirsi in un altro paese europeo per prestare dei servizi. Nello stesso Ordine del giorno a firma Andreozzi si fa riferimento al «procedimento di rinnovo sino al 31 dicembre del 2032 delle concessioni di chioschi ed edicole» come disposto il 23 dicembre 2020 dal dirigente pro tempore del Suap del Comune di Napoli.
«Vogliamo essere nel giusto, rispettare le normative. Ma noi non siamo abusivi, abbiamo sempre pagato i tributi previsti. In questi giorni ci hanno apostrofato in tutti i modi, ci hanno chiamato abusivi, delinquenti e camorristi» è il messaggio veicolato dai gestori che dicono di aver subìto una ingiusta gogna mediatica dopo l’intervento delle autorità che hanno apposto i sigilli a 19 attività in tutto che si snodano dalla Riviera di Chiaia sino alla Rotonda Diaz e oltre.
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