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Opere incompiute a Napoli
14 Luglio 2024 - 19:40
NAPOLI. Riapertura entro la fine dell’anno, contando in un’accelerata che possa accorciare i tempi di qualche settimana. L’amministrazione comunale fissa (nuovamente) l’obiettivo temporale per il ritorno in funzione della funicolare di Chiaia, chiusa dal 1 ottobre 2022 per lavori di manutenzione dopo un periodo ventennale di attività.
Lo stop all’impianto, gestito da Anm, che consente di raggiungere il Vomero, il corso Vittorio Emanuele e il Parco Margherita (zona Chiaia) sta creando numerosi disagi ai pendolari dell’area collinare con i cittadini che pressano per la riapertura. Gli interventi, realizzati dall’azienda lombarda Graffer srl, che si è aggiudicata la gara d’appalto a maggio 2023, riguardano tutta la parte meccanica della funicolare. «Quando si effettuano lavori del genere – le parole sindaco Gaetano Manfredi nel corso della conferenza stampa che in pratica ha aperto il conto alla rovescia per l’apertura della linea 6 dopo quarant’anni di attesa (e una parziale apertura andata dal 2007 a 2014 a scartamento ridotto di alcune fermate) - l’unica parte davvero non coinvolta è solo quella strutturale dell’impianto. Terminare i lavori non basta, vanno effettuati i collaudi che sono disposti da Ansfisa», l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. Il sindaco ha anche lanciato una stoccata alla precedente gestione a Palazzo San Giacomo, quella di Luigi de Magistris. «La ditta che ha effettuato i lavori per la funicolare centrale, non era stata pagata dalla precedente amministrazione». Ciò, l’aggiunta di Manfredi, ha determinato anche «una cattiva reputazione della città. Delle aziende hanno detto alle altre: “Non andate a Napoli a lavorare, perché non vi pagano’’. La non buona reputazione della città ha fatto in modo che le gare, come quelle per i lavori alla funicolare di Chiaia. Questo delle funicolari è un settore che lavora a livello europeo con poche aziende, visto che poche città hanno le funicolari». Archiviata nel 2024 (si spera) la partita del ritorno in uso della funicolare di Chiaia, si predisporrà l’iter per la chiusura e l’affidamento dei lavori di manutenzione dell’ultima funicolare che ancora attende la revisione: quella di Montesanto. «Speriamo di poter avere già il giorno prima della chiusura un quadro chiaro rispetto a chi effettuerà i lavori di manutenzione per non trovarci nella stessa situazione di Chiaia» è l’augurio dell’assessore con delega ai Trasporti Edoardo Cosenza sperando in un iter meno problematico.
Ma il predecessore di Manfredi a Palazzo San Giacomo, Luigi de Magistris, non ci sta e replica: «Le bugie hanno sempre le gambe corte soprattutto quando vengono dalla politica e da chi rappresenta le istituzioni – le parole dell’ex pm – Il sindaco Manfredi, per giustificare il suo clamoroso ritardo per la riapertura della funicolare di Chiaia ha detto che questi tre anni sono passati per colpa di chi aveva precedentemente amministrato la città nessuna ditta voleva lavorare a Napoli». L’ex sindaco de Magistris si rivolge direttamente al suo successore.
«Vorrei ricordare a Manfredi che avendo noi ereditato Napoli con i rifiuti al primo piano e avendola portata a essere al primo posto per cultura e turismo, vuol dire che evidentemente ci sono stati tantissimi imprenditori, tantissimi commercianti, tantissimi professionisti, tantissima gente che pur non avendo un euro faceva i lavori per la nostra città, partecipava alle gare pubbliche, anche quelle che lui inaugura dicendo che sono state fatte dalla sua amministrazione». In proposito il sindaco de Magistris fa un esempio concreto: i lavori nella zona di Posillipo. «Manfredi e Cosenza si intestano il risultato, ma i soldi sono stati dati dalla Città Metropolitana quando ero in carica io. Anche l’apertura della linea 6 è possibile perché ci sono stati imprenditori che hanno partecipato alle gare e ditte che partecipavano alla rinascita della città. È tutto orgoglio e frutto del lavoro dei napoletani – conclude de Magistris – quindi basta bugie».
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