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Malavita di Ponticelli

Preso il ras della droga

Operazione della polizia nell'isolato 3 del Rione De Gasperi

Preso il ras della droga

 

 

NAPOLI.  Sorpreso in casa con la droga e un’arma dalla polizia, è finito in manette un 52enne già noto alle forze dell’ordine: Pasquale Tarallo detto “a’ ceccia”. L’arresto è stato l’epilogo di un’importante operazione di controllo mirato del territorio: nel transitare nel Rione De Gasperi gli uomini di una Volante del commissariato Ponticelli  hanno notato un uomo che, dopo essere uscito frettolosamente da un’abitazione, alla loro vista è fuggito riuscendo a far perdere le proprie tracce. A quel punto i poliziotti hanno effettuato un controllo all’appartamento “sospetto”, dentro cui hanno scoperto una pistola marca “Bruni” priva di matricola e con 5 cartucce calibro 38 nonché 55 dosi di crack del peso complessivo di circa 9 grammi insieme a 40 euro. Cosicché per il  napoletano con precedenti di polizia, ma senza condanne a carico per camorra,  sono scattate le manette per detenzione abusiva di armi e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

 Pasquale Tarallo è considerato uno dei broker della droga più quotati di Ponticelli, ma è anche per la ribalta mediatica conquistata in seguito alla visita dell’inviato di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti che rischiò di essere azzannato dal suo pitbull quando si recò alla finestra dell’abitazione al piano terra per filmare una presunta compravendita di cocaina.

La presenza del cane feroce ha rappresentato in passato un ostacolo all’attività delle forze dell’ordine nell’avvicinarsi all’abitazione di “a’ ceccia”. Di lui, in uno dei verbali d’interrogatorio cui è stato sottoposto, ha parlato l’ex ras pentito Tommaso Schisa. Ecco alcuni passaggi, con la consueta premessa che le persone citate devono essere ritenute estranee ai fatti narrati fino a provo contraria. “Le piazze di droga più quotate del rione De Gasperi, quelle radicate nell’isolato 2 e quella dell’isolato 3 gestita da Pasquale Tarallo detto ‘a ceccia versavano al cartello dei clan confederati una quota settimanale pari a 200-250 euro settimanale, a seconda del giro d’affari”.

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