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Il lutto

Il giornalismo napoletano piange Maurizio Cerino

Morto a 64 anni il poliedrico cronista del Mattino

Il giornalismo napoletano piange Maurizio Cerino

NAPOLI. Preferiamo ricordarlo sorridente e aperto alla vita già nello sguardo, piuttosto che immaginarlo sofferente e spento. Proprio perché a Maurizio Cerino abbiamo voluto sempre bene, noi cronisti di nera e giudiziaria con i quali per anni si è interfacciato e tutti i giornalisti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. E’ stato un reporter all’avanguardia, il primo a procurarsi la radiolina per sintonizzarsi sulle frequenze delle forze dell’ordine, autore così di  scoop clamorosi per la capacità di piombare sui luoghi di interesse quasi in contemporanea alle notizie. Ma era un uomo poliedrico e in 64 anni, quanti ne ha vissuti, ha fatto anche altri “mestieri”: ha scritto libri, sceneggiature, collaborato a film tra cui “Fortapasc” sulla storia di Giancarlo Siani. Poi era musicista con predilezione per il sassofono, informatico autodidatta, a volte impegnato nel volontariato, mezzo “sbirro” per ragioni di lavoro ma sempre nel rispetto della legalità. Aveva un cuore grande e lo dimostrava pure nei litigi: cinque minuti dopo le discussioni che possono capitare tra colleghi nella mitica (oggi demodé) sala stampa della questura, si avvicinava e tendeva la mano. “Andiamoci a prendere un caffè”.  In paradiso incontrerà tra gli altri Renato Rocco, anch’egli scomparso da poco, e potranno parlare dei vecchi tempi.  I funerali si svolgeranno alle 16 di domani nella chiesa di San Carlo Arena, in via Foria.  

Nel giornalismo Maurizio Cerino ha esordito a “Napoli notte”, poi è passato al Mattino. Oltre agli scoop come cronista d’assalto nei primi anni di esperienza professionale, ha seguito casi importanti di cronaca e soprattutto le indagini sull’omicidio di Giancarlo Siani fino alla condanna dei responsabili.  Sposato con due figli, a 60 anni aveva deciso di andare in pensione. Troppo presto forse per smettere di lavorare, ma ancora di più troppo presto per lasciarci a 65 anni.    

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